Bonefro, la festa di Sant’Antonio rinnova riti e tradizioni che riscoprono l’identità del paese

Quell’incantevole clima d’estate, e quel profumo di aranci e limoni, a ricordare la tua Lisbona ; la terra natìa lontana da te, a ricordare la tua Lisbona, appena partito volesti tornar“.

I versi del canto in onore di Sant’Antonio di Padova hanno risuonato in ogni angolo di Bonefro per rinnovare con fede, preghiera e profonda devozione una festa molto sentita dalla comunità. Un momento per ripartire in questo tempo particolare, dopo e dentro la pandemia, riscoprendo con emozione e fiducia riti, tradizioni e la bellezza di condividere giorni di gioia e di entusiasmo. I giovani del Comitato, coordinati con sensibilità e vicinanza dal parroco, don Luigi Mastrodomenico, hanno assicurato un impegno intenso, partito dal cuore, per dare impulso a una festa tanto attesa, accompagnata dall’inconfondibile profumo dei gigli.

La tredicina, le sante messe, cui ha partecipato anche il vescovo, mons. Gianfranco De Luca, la preghiera di affidamento a Sant’Antonio, la processione solenne, la questua tra le case di Bonefro con il tradizionale carro, la benedizione del pane, l’entusiasmante asta con i prodotti di ogni tipo raccolti in ogni vicinato, l’intrattenimento per i bambini e i concerti del gruppo Après La Classe e della street band ‘Sassinfunky’. Tanti aspetti per contribuire a valorizzare il senso di appartenenza a una comunità affidandosi a Sant’Antonio.

Afferma il parroco don Luigi: “Abbiamo celebrato con gioia la festa di Sant’Antonio, maestro di carità e misericordia, e continuiamo a fare anche noi tesoro della parola di Dio che ha illuminato tutta la sua vita. L’inno alla carità di San Paolo ci aiuti a meditare e ci sproni a una vita sempre più santa : ‘La carità è paziente, è benigna la carità, la carità non invidia, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità ; tutto tollera, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non verrà mai meno. Ora esistono queste tre cose : la fede, la speranza e la carità ; ma la più grande di esse è la carità’.

Un ringraziamento al Comitato feste, a tutta la comunità, all’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Nicola Giovanni Montagano, alla Protezione civile, alle forze dell’ordine, ai volontari presenti in ogni iniziativa.

Emozionante e commovente, infine, la sera dedicata ai fuochi e al passaggio del carro in cui sono stati intonati i canti tradizionali coinvolgendo ogni generazione nei vari borghi del paese dove sono stati allestiti i falò in un’atmosfera intima e molto suggestiva.

O che profumo danno i tuoi gigli. In braccio porti il bambino Gesù. O Sant’Antonio, o che profumo. In braccio porti il bambino Gesù“.