“Con lo sguardo di Gesù dentro la storia del Basso Molise. Pane spezzato e condiviso”

Chiesa sinodale in missione: concluso il convegno diocesano di inizio anno pastorale

Terzo momento del Convegno diocesano: relazione conclusiva del Vescovo Gianfranco De Luca

Chiesa sinodale in missione: con la tappa conclusiva del Convegno diocesano è entrato nel vivo il nuovo anno pastorale della Diocesi di Termoli-Larino. Venerdì 11 ottobre 2019 il Vescovo, Gianfranco De Luca, ha incontrato i delegati delle comunità parrocchiali nell’auditorium della parrocchia di Santa Maria degli Angeli a Termoli in occasione del terzo momento previsto per condividere un percorso comune che quest’anno ha come parola guidaCon lo sguardo di Gesù dentro la storia del Basso Molise. Pane spezzato e condiviso”.

L’assemblea di venerdì ha infatti seguito il primo incontro di annuncio, con la riflessione di padre Alessandro Bonetti, un secondo momento di elaborazione con i numerosi incontri organizzati nelle quattro zone pastorali (Termoli-San Giacomo, Larino-Campomarino, Montenero-Castelmauro e Santa Croce-Casacalenda) a livello zonale, interparrocchiale o parrocchiale fino ad arrivare, dunque, al terzo appuntamento di sintesi programmatica che ha raccolto il lavoro svolto dalle varie comunità con le proposte operative.

Il Vescovo De Luca si è soffermato proprio su questo metodo di sinodalità in missione, così come indicato più volte da Papa Francesco, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito e partecipato agli incontri offrendo occasioni di ascolto, confronto, proposte e iniziative per “camminare insieme” nel corso dell’anno pastorale appena iniziato: “un grazie vero e convinto e soprattutto segnato dalla speranza”.

La relazione conclusiva è disponibile in formato integrale nella sezione “download” del sito diocesano dove si possono scaricare tutti i materiali del Convegno e in fondo a questo comunicato. Di seguito si offrono alcuni spunti di riflessione su cui mons. De Luca si è concentrato:

  • Il territorio, i fratelli e le sorelle che incontriamo, le situazioni che si incontrano nel vivere da cristiani, auspicando relazioni vere e concrete e un’esperienza oltre i campanilismi intesa come “comunità di vicinato e di prossimità” che possa far riscoprire anche la tradizione di cattolicesimo popolare e di un Vangelo “sociale” animato dai due polmoni dell’educazione e della carità, ma anche favorire buone pratiche di progettualità a livello di territorio superando la cosiddetta “frammentòsi” con una solidarietà convergente tra ogni persona e in ogni contesto.

  • Confessione della nostra povertà scelta e perseguita come “specifico” della presenza cristiana e della Chiesa nel mondo; povertà e umiltà come premesse di una presenza libera e creativa che rifiuta compromessi e logiche di potere sostenendo metodi di ascolto, del dialogo e del servizio per mirare al bene comune promuovendo “un’unità degli sguardi” rispetto al solo tornaconto individuale e di parte. Tutto questo ricordando sempre che “il Nome di Gesù è la nostra forza”, fondamento della nostra fraternità che ha come legge l’amore reciproco; ci fa servi di ogni uomo e in ogni circostanza e perciò impegnati a promuovere il bene comune e la dignità della persona, in ogni fase della sua vita”.

  • Gesù Fratello-Amico è l’icona proposta dalla Diocesi per il cammino dell’anno pastorale, conosciuta come “Icona dell’amicizia”: Cristo cammina al fianco di un anonimo, di un amico sconosciuto. Ognuno può allora immedesimarsi nel personaggio e nella sua amicizia con Cristo che non ci abbandona mai: “La risposta-proposta di Gesù è in una duplice direzione: la prima riguarda l’esistenza personale e la vita delle comunità cristiane, l’altra si esprime nello stile della presenza nella storia e delle situazioni del territorio. Dall’una nasce l’altra e dall’altra cresce l’una (nella stessa logica nell’unico comandamento dell’amore: amore di Dio e amore al prossimo).

  • La direzione dell’esistenza personale e comunitaria: “Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Il Vescovo De Luca ha indicato così alcune urgenze da rimettere a fuoco nella vita personale e comunitaria per un’esistenza intonata con quel “Nome che è l’unico da rendere presente e che da solo può salvare il mondo”. Da una decisa e concreta conversione al Vangelo per una chiesa che non si fa marginalizzare ma, al contrario è chiamata “ad agire” promuovendo Scuole della Parola con una lettura comunitaria della liturgia della Parola della domenica, esperienze come il Corso Emmaus che mons. De Luca proporrà alle comunità anche durante la Visita pastorale che farà durante l’anno nella zona di Larino e attraverso la domenica della Parola che cadrà il prossimo 26 gennaio.

  • La liturgia Eucaristica riscoperta e vissuta in pienezza: “vivere per” è il contrassegno di chi mangia questo Pane, il marchio di fabbrica del cristiano, di una vita che parte proprio dall’Eucarestia tanto che “dopo la messa non si vive più per se stessi, ma per gli altri”. Da qui l’invito a meditare sulle riflessioni offerte da padre Alessandro Bonetti e a lasciarsi provocare dalle domande poste. Se la Celebrazione Eucaristica è centro performante della vita personale e comunitaria, tutta la vita liturgica e sacramentale delle comunità va riletta e rivisitata alla luce del Direttorio Liturgico-pastorale della Chiesa locale di cui è necessario farne oggetto di studio e confronto nelle comunità. Sarà disponibile nelle parrocchie anche una mostra catechetica sulle parti della Celebrazione.

  • Lo stile della presenza di Gesù nella storia e nella vita del Basso Molise: la Benedizione. Nella vita personale, riscoprendo il senso dell’essere battezzati e partendo dalla relazione di ogni persona con Gesù e dalla comunione, tra fratelli, in Lui vissuta concretamente perchè “il pane eucaristico, offerto e ricevuto” ci introduce nel mistero di Gesù Cristo, ci fa un tutt’uno con Lui, fa sì che Lui viva in noi, e noi viviamo la sua stessa relazione con il Padre; una benedizione nelle relazioni familiari, chiedendo e offrendo il perdono nella misericordia del Padre; una benedizione negli ambienti di vita con lo stile della prossimità, facendo il primo passo e assumendo la situazione dell’altro, servendo senza nessun interesse e nella gratuità. Ognuno, ad esempio, potrebbe farsi una piccola lista di persone, quelle con le quali sta più a contatto, e ogni giorno pregare per ciascuna di loro.

Benedizione, infine, nel leggere e interpretare le situazioni: “non si può guardare il mondo e la storia dal punto di vista del male (quello che manca) ma dal bene che c’è.

  • Per questo occorre essere promotori di dialogo e fautori dell’incontro, senza esclusioni e arroccamenti, cercando – insieme – il bene di tutti nelle scelte di ogni cittadino e delle comunità cristiane. Al centro sempre gli ultimi, i poveri di ogni genere, dando impulso a gesti e iniziative che ci sensibilizzino di più e ci portino a condividere più da vicino i loro problemi e le loro sofferenze facendo proprio il “progetto di Gesù”.

RELAZIONE CONCLUSIVA DEL VESCOVO DE LUCA

Relazione conclusiva del Vescovo Gianfranco De Luca – convegno diocesano 2019_2020

 

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Conclusioni convegno di apertura anno pastorale 2019_2020

GALLERIA FOTOGRAFICA

Conclusioni convegno di apertura anno pastorale 2019_2020