“Da battezzati dentro la storia” è stato il tema dell’Assemblea diocesana che si è svolta venerdì 22 novembre 2019 nell’auditorium della parrocchia “Santa Maria degli Angeli” a Termoli. L’incontro, che ha costituito una tappa importante del percorso dell’anno pastorale, si è aperto con la preghiera guidata dal Vescovo, mons. Gianfranco De Luca, e dall’introduzione a cura del Vicario generale, don Marcello Paradiso.
Relatore dell’assemblea è stato il prof. Pasquale Bua, sacerdote della Diocesi di Latina, direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni e docente di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
I punti della sua riflessione, che hanno seguito, in linea di massima, la Evangelii Gaudium di Papa Francesco, si sono concentrati su alcuni aspetti significativi evidenziando i rapporti tra:
- Battesimo e popolo di Dio: tutti i battezzati sono uguali, e hanno stessa dignità. Il battesimo è il grande equalizzatore. Eppure nella prassi abitudinaria riceve meno importanza e solennità degli altri. Non è più centrale ma è diventato purtroppo marginale. Occorre allora un cambio di paradigma, cioè ristabilire la sua centralità;
- Battesimo e integrazione pastorale: il Battesimo è il sacramento che fonda e giustifica gli altri. A partire dal Battesimo si propongono cammini formativi per accedere agli altri sacramenti.
- Battesimo e sensus fidei: I ministeri istituiti e ordinati sono al servizio di tutti i laici; la loro diversità è al servizio dei battezzati e della vocazione dei laici.
- Battesimo e clericalismo: Promozione dei laici nella Chiesa non significa clericalizzazione dei laici, un rischio da evitare con attenzione. Spesso sono gli stessi laici che intendono il loro ruolo e la loro vocazione come il progressivo accedere a ruoli ecclesiastici propri dei ministri ordinati.
- Battesimo e sinodalità: Il battesimo fonda la comunione e la sinodalità della Chiesa. Sinodalità: la Chiesa è un popolo che cammina insieme verso la stessa meta. L’immagine di Papa Francesco è quella di una piramide rovesciata, l’opposto dell’immagine classica, storica, della piramide con al vertice il Papa. Il papa è servo dei servi, la punta estrema della piramide, al punto più basso.
Significativa la partecipazione. Al termine della relazione sono seguiti alcuni interventi dalla sala e le conclusioni di don Marcello Paradiso.
