Montelongo rinnova la tradizione del pane dell’Immacolata nel ricordo di chi non c’è più

Nel cuore il ricordo di chi non c’è più ma è sempre presente. Una memoria che si rinnova in occasioni così speciali che fanno parte dell’identità di ogni famiglia. Pensare alla professoressa Concetta Terzano, a tanti altri volti così legati a questa tradizione, all’intera comunità di Montelongo, non fa che sostenere un invito a continuare, a pregare e a trasmettere valori così fondanti alle nuove generazioni, anche se queste non vivono più nel paese di origine o ci tornano solo d’estate.

Le “panettelle” dell’Immacolata Concezione hanno riportato alla mente tanti momenti accompagnando i preparativi di questo pane così significativo, segno di famiglia, di unità, di pace nel valore cristiano della condivisione.

Don Giovanni Licursi ha celebrato la santa messa nella chiesa di San Rocco, nella serata del 7 dicembre, ricordando il senso di questa festa nell’affidamento a Gesù concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria, madre di tutti i credenti e riferimento per la vita di ogni cristiano.

La tradizione richiama al giro, all’alba, casa per casa, con una federa di cuscino in cui “accogliere” le pagnottelle bussando alla porta di ogni abitazione. Un rito ristretto dall’emergenza sanitaria ma mai dimenticato. L’auspicio di poterlo riprendere al meglio nei prossimi anni magari raggiungendo a piedi Montelongo da Montorio nei Frentani sotto la neve.

Per chi vuole, su internet sono disponibili due filmati, a cura di Telemolise, che raccontano l’edizione di qualche anno fa nei volti e nelle parole di persone sempre amate.