Pagine dall’Archivio storico: “Inizio e fine di una epidemia”

Le due immagini sono riferite alla tremenda epidemia di peste che causò migliaia di decessi anche a Larino nel periodo compreso tra il 29 agosto ed il 26 dicembre del 1656.

La prima presenta l’indice di una mano puntato alla data d’inizio, 29 agosto 1656, unita alla tristissima espressione: “Incipit horribilis aetas” (comincia il periodo orribile).

La seconda illustrazione, invece, c’informa della conclusione di quel terrificante momento con questi termini (traduzione dal latino): “I sopraddetti […] defunti descritti in questo libro dal giorno 29 agosto 1656 fino al giorno presente 26 dicembre (1656), sono morti del morbo dell’epidemia. Dopo il presente giorno cessò il predetto morbo […] col favore di Dio, coll’intercessione della Beatissima Madre di Dio Vergine Maria del Santissimo Rosario e Glorioso Beato Pardo Patrono e Protettore di questa Città e di tutta la Diocesi di Larino”.

Fonte: libro dei defunti (1633-1705, pp. 88 e segg.) della parrocchia annessa alla cattedrale di Larino. I morti registrati in quell’occasione ammontano al numero di 396; i fogli lasciati in bianco proprio nel mezzo, però, lasciano supporre una quantità superiore. Accanto alla cifra predetta, è indicata anche quella di 382 riguardante le persone rimaste in vita.

In un documento legato all’episcopato larinese di mons. Vincenzo Rocca (1829-1845) si ricordano le “sei sepolture […] con altrettante potenti bocche d’opera di tre cisterne secche, e dirute dal fu Vescovo Catalano (si tratta di mons. Giuseppe Catalani, 1686-1703, n. d. a.) ad interrare l’ossame, e marciume di 9.700 cadaveri disumati […] dopo il noto contagio del 1656” (Archivio Storico Diocesano, sez. Larino, fondo Curia, b. 13, f. 190).

Giuseppe Mammarella

Prima parte delle annotazioni dei decessi per peste

Seconda parte dell’ultima pagina legata alle annotazioni dei decessi per peste