Con fede e devozione la comunità di San Martino in Pensilis ha rinnovato l’affidamento a San Biagio. A causa dell’emergenza sanitaria quest’anno non è stato possibile organizzare il tradizionale pellegrinaggio a cavallo in contrada Tanasso con i tre giri intorno alla quercia secolare e alla lapide dedicata al santo. Tutto si è svolto in misura più intima e con tanta malinconia ma questo non ha impedito di svolgere le funzioni nel pieno rispetto delle norme e delle ristrettezze. Martedì sera, 2 febbraio, e mercoledì 3 febbraio 2021 il parroco, don Nicola Mattia, ha celebrato le varie messe impartendo la benedizione della gola al termine delle funzioni. In rispetto del distanziamento sociale il sacerdote ha invitato i fedeli a incrociare le proprie braccia attorno al collo e, con la reliquia di San Biagio, ha pronunciato la formula benedicente: “Per intercessione di San Biagio il Signore ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male”. Anche il pane benedetto è stato distribuito in buste sigillate senza creare assembramenti. Un momento di riflessione, preghiera e affidamento al Santo, vescovo e martire di Sebaste, in Armenia, che accompagna i riti che porteranno all’inizio della primavera. Un messaggio di consapevolezza ma anche di speranza verso il futuro con l’invito – ispirato dalla storia di San Biagio che salvò un bambino dal soffocamento – a pensare al bene comune superando ogni egoismo, accompagnando così ogni fratello e ogni sorella con gesti di cura e di affetto in questo momento particolare e di possibile riscoperta dei valori più importanti nelle famiglie e nelle comunità. Inoltre, proprio alla vigilia della festa di San Biagio, Papa Francesco ha esteso la memoria liturgica a tutta la chiesa di San Gregorio di Narek (San Gregorio Armeno), un santo proveniente dallo stesso territorio del Santo venerato a San Martino in Pensilis. Una curiosità: la tradizione vuole che in caso di mancato svolgimento del pellegrinaggio questo, così come la festa, debbano svolgersi a Guglionesi. A tal proposito don Nicola ha spiegato che, come osserva il canonico guglionesano, Angelo Maria Rocchia, la tradizione del pellegrinaggio a cavallo appartiene ai sammartinesi e i guglionesani non contrastano questo loro diritto. Ora l’auspicio del parroco, condiviso con il sindaco, Gianni Di Matteo, è stato quello di poter “recuperare” la festa durante l’estate. “San Biagio, ora pro nobis”.
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