Il Seminario di Larino, primo della Cristianità

di Giuseppe Mammarella

Il Seminario filosofico-teologico di Larino è il primo in assoluto fondato a seguito del Decreto “Cum adolescentium aetas” del 15 luglio 1563, con cui il Concilio di Trento disponeva, per ogni diocesi, la creazione di un istituto per la formazione sacerdotale.


Papa Giovanni XXIII, in un suo studio giovanile su Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo pubblicato nella città lombarda nel 1939, include un’ampia nota introduttiva sulle origini dei primi seminari a norma del Concilio di Trento. “Dal punto di vista della cronologia – afferma il futuro Pontefice Santo – devesi dire che in Italia il movimento per la fondazione dei seminari fu generale e sincrono. Se a Roma e a Milano si facevano le cose in grande, con mezzi copiosi, in circostanze più felici […], nelle diocesi minori non si dormiva affatto: si lavorava anzi con eguale se non con più vivo ardore, con santa passione da parte di pastori vigili e zelanti che ebbero subito la intuizione della grande benedizione che il Signore riservava alla sua Chiesa da una rinnovazione dello spirito del clero. E questo accadde, che in ordine di tempo i piccoli arrivarono primi al segno, balzando innanzi ai maggiori che avevano iniziato il movimento. Ecco per es. il seminario di Rieti. Là era vescovo uno dei cinque primi cardinali – Marco Antonio Da Mula (Amulio) – nominati da Pio IV per preparare la erezione del seminario Romano. Mentre a Roma si discuteva ancora e i cinque cardinali non bastavano più e ce ne vollero dieci con quattro prelati per giunta per trovare mezzi, scegliere locali, superare opposizioni e contrasti, il Mula addì 4 giugno 1564, solo, ma con piena libertà di azione poteva inaugurare il seminario suo, con 26 alunni, numero considerevole per la sua diocesi modesta, e lo inaugurava nel palazzo del podestà regalatogli dal comune e adattato all’uopo nullameno che dall’architetto VignolaEcco il seminario di Larino. Più piccolo ancora di quello di Rieti. E’ aperto il 26 gennaio dello stesso anno dal Vescovo Belisario Balduino, un reduce dal concilio di Trento. Vivrà come potrà: in poche e povere stanze, con rendite tenuissime: ma intanto è arrivato buon primo. Ecco nello stesso anno i seminari di Camerino e Montepulciano diocesi minuscole per numero di fedeli, benché una distinta per antichità di fasti religiosi e l’altra di recentissima istituzione (1561)”.

Il futuro Giovanni XXIII, in un paragrafo successivo, nel precisare la data della chiusura del Concilio di Trento (4 dicembre 1563), offre una lista dei primi seminari indicando, nell’ordine, per il 1564, quelli di Larino (26 gennaio), Rieti (4 giugno), Camerino e Montepulciano (non è indicato il giorno e il mese), Milano (7 dicembre). L’elenco, restando fermi in questa sede, per brevità, all’anno 1564, è completato dallo storico Ugo Pietrantonio (Il Seminario di Larino primo postridentino, Città del Vaticano 1965) che aggiunge quelli di Vladislavia e Posnania (Polonia), Perugia, Eichstätt (Germania), Pavia, Iesi, Osimo e Cingoli, Treviso, Lucca, Caiazzo, Parma, Reims (Francia). Quello di Roma aprì i battenti il 1° febbraio dell’anno seguente, il 1565.

  Il Vescovo di Larino mons. Balduino, dunque, aprì il seminario nella città molisana, il 26 gennaio 1564in un edificio denominato “Torre Balestriera”, posto alle spalle della cattedrale, con 12 alunni. Qui funzionò fino al 1620 anno in cui fu trasferito ad altra sede più idonea che sorgeva nelle adiacenze di quella realizzata appositamente nel 1642, nella piazza antistante la cattedrale, dal Vescovo mons. Caracci ed ampliata, poi, da mons. Pianetti (1706-1725), da mons. Tria (1726-1741), da mons. De Laurentiis (1747-1772) e da mons. Lupoli (1818-1827). In questo complesso il seminario funzionò fino al 1936 ed ebbe, tra il XVIII e il XIX secolo, in particolare, una floridezza eccezionale. Arrivò ad ospitare quasi duecento alunni provenienti dalla Capitanata (Puglia settentrionale), dal Contado di Molise e dal Beneventano, poiché fioriva “in qualunque ranco di scienza” ed era provveduto “di dotti e rispettabili Maestri”, tanto da essere considerato “uno dei migliori del Regno”.

Sul finire degli anni Trenta del Novecento fu realizzata da mons. Bernacchia l’ultima sede, quella posta lungo la strada statale n. 87, notevolmente ampliata nei successivi anni Sessanta da mons. Micci. Questo complesso, ristrutturato dall’attuale Vescovo mons. Gianfranco De Luca, ospita ora il “Centro di Formazione Pastorale” intitolato al Santo Pontefice Giovanni XXIII che rese noto al mondo il primato della sacra istituzione larinese.