La Curia della Diocesi di Termoli-Larino

La Curia della Diocesi di Termoli-Larino è aperta il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 12.30 nei nuovi spazi dell’ex seminario in piazza Sant’Antonio, 6 a Termoli. Vieni a trovarci!

DECRETO DI EREZIONE DELLA CURIA DIOCESANA

2023-2027

 

PREMESSA

SOLO L’AMORE È CREDIBILE

 

«Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nei mio amare, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone: ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga: perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri» (Gv 15,9-17). 

La Chiesa, in quanto «mistero di comunione trinitaria in tensione missionaria»[1], si comprende soltanto perché è Dio stesso a volersi rivelare e comunicare. Pensare a Dio è pensare all’amore, e pensare all’amore è pensare alla comunione. La vocazione della Chiesa-comunione è quindi vivere l’amore trinitario.

La Curia diocesana è l’organismo pastorale a servizio di questa vocazione della Chiesa nella sua espressione locale. Essa ha come fine quello di promuovere, alimentare, sostenere e accompagnare le articolazioni locali della Diocesi in spirito di servizio: essa non è per sé, ma per gli altri, quale elemento di relazione tra il ministero pastorale del Vescovo, organicamente unito all’intero presbiterio, e le articolazioni della Chiesa locale, prime e fondamentali tra queste le parrocchie presiedute dai parroco in comunione di intenti con il consiglio parrocchiale, e le altre aggregazioni e realtà riconosciute a livello diocesano.

La fisionomia e composizione della Curia diocesana vuole pertanto riflettere e incarnare questo mistero di comunione trinitaria in tensione missionaria.

 

COME IL SERVIZIO PASTORALE DELLA CURIA PUO ARTICOLARSI PER RISPONDERE A QUESTA VOCAZIONE?

Il mistero della Chiesa rimanda inevitabilmente al mistero della Santissima Trinità, di cui la Chiesa è “icona”, riflettendone ed esprimendone la vita: essa è comunione. Anche la Curia diocesana, in quanto organo a servizio della Chiesa locale, ha nel mistero di comunione la sua radice e la sua ragion d’essere: essa è chiamata ad essere presenza e lievito di comunione. Questa sua vocazione la rende principalmente un organismo pastorale, per cui anche gli inevitabili aspetti amministrativi e gestionali che la compongono sono subordinati al servizio dell’unità e della crescita della Chiesa particolare.

Come questo avviene nel concreto? A partire dallo stile di vita di Dio, che è mistero d’amore e di comunione, possiamo tentare di declinare sette momenti o sette dimensioni quali espressioni concrete ed incarnate di questo amore, che ci aiutino a ripensare anche il servizio pastorale della Curia in funzione della pastorale integrata e quale risposta alla vocazione missionaria della Chiesa-comunione.

I sette momenti-dimensioni, (che operativamente diventano “Centri Pastorali”) sono:

  1. la reciprocità
  2. la missione-evangelizzazione
  3. la formazione
  4. la vita fisica e la natura
  5. i luoghi della comunità
  6. la promozione della cultura e dei dialoghi
  7. la comunicazione

 

Primo momento

La “reciprocità”: la comunione dei beni spirituali e materiali

La Chiesa è communio e deve divenire communio in modo sempre più completo e sempre più esteso. Alla communio della Parola di Dio e della celebrazione dei Sacramenti, prima fra tutti la concelebrazione dell’Eucaristia, corrisponde anche la communio dell’amore fraterno, della condivisione tra tutti dei beni spirituali e materiali (secondo l’immagine lucana della prima comunità cristiana di Gerusalemme: cf. At 4,32-35). Vivere del Signore significa vivere uno dell’altro, reciprocamente.

La Curia diocesana deve esprimere favorire e servire questa prima dimensione e lo fa attraverso tutti gli organismi di partecipazione e l’amministrazione dei beni materiali

 

Secondo momento

La «missione-evangelizzazione»:

l’evangelizzazione e la formazione all’azione evangelizzatrice

La luce emana i suoi raggi: la sorgente è all’origine del fiume. Il raggio di luce che ritorna su sé stesso si estingue. Allo stesso modo, la missione è la conseguenza della comunione: la Chiesa esiste affinché il mondo possa credere, è convocata per essere inviata. Tre principi regolano questo legame indissolubile Chiesa-missione:

Primo principio: lo stesso atto di fede, la professione della fede in quanto tale, esige la sua trasmissione, è di per sé annuncio perché ha in sé la forza della testimonianza.

Secondo principio: la trasmissione della fede è sempre un atto ecclesiale, comunitario, in quanto la fede è fede della Chiesa. Nel Vangelo, il Signore invia sempre i suoi discepoli in compagnia, più di uno per volta. Anche nel caso in cui un credente si trovi a gestirsi da solo, dovrebbe essere, intimamente un «collaboratore nella fede» (cf. 3Gv 8).

Terzo principio: dove non arriva né l’azione né la parola, arriva l’esistenza, la vita esemplare, lo stile di vita evangelico. L’apostolato più decisivo e quello di una vita esemplare, si concretizza nell’«essere-tutto-amore» personale, e come tale tende sempre verso la comunità: conduce, accompagna alla comunità.

In questa seconda dimensione sono raccolte e concordate tutte Ie azioni pastorali di annuncio che riguardano le varie categorie di persone e le varie età della vita personale, ed esprimono l’impegno per la missio ad gentes (giovani, missioni, ecc.). Vanno mantenute le attenzioni già esistenti ma a partire da una visione organica, attivando percorsi con una metodologia unitaria secondo i differenti ambiti della vita.

Terzo momento

La «formazione e la vita spirituale»: formazione, vita cristiana e liturgia

L’azione centrifuga-missionaria è possibile se corrisponde ad un’azione centripeta. La Chiesa esiste se e perché è amore, «comunione spirituale». Essa deve custodire le fonti dello Spirito e condurre alle fonti dello Spirito. Alla dimensione del «con» e del «fuori» si aggiunge quella del «dentro», della profondità. Possiamo individuare due principi che sostengono questo dinamismo ad intra della Chiesa.

Primo principio: l’accesso ai beni spirituali, quelli della Parola e dei Sacramenti che le sono affidati.

Secondo principio: l’accompagnamento da parte della comunità per introdurre i propri membri nei tesori dalla fede e dall’amore che custodisce e approfondisce continuamente.

La vita della Chiesa, e quindi dei singoli che vivono in essa, chiede di essere pervasa dall’esperienza dello Spirito, dalla vita nutrita dalla Parola di Dio, dall’incontro con il Signore morto e risorto per noi per amore e vivente in mezzo a noi. Le comunità devono sempre diventare vere scuole di vita cristiana, spazi in cui l’esperienza spirituale può semplicemente e quotidianamente essere colta e trasmessa.

In questa terza dimensione devono convergere e rapportarsi tulle le azioni formative che oggi vengono fatte per settori e categorie (presbiteri, diaconi, ministeri istituiti e di fatto, religiosi, catechisti, operatori pastorali, animatori del canto e della musica sacra, ministranti, e le varie scuole di formazione alla pastorale e alla vita cristiana) e di questa dimensione sono espressione le opere destinate alla formazione (eremi, case di formazione, case di spiritualità, etc.).

Quarto momento

La «vita fisica e la natura»: promozione integrale della persona

La reciprocità dell’amore, lo scambio di tutti i beni e i doni e, nel senso migliore del termine, del proprio essere con gli altri in piena communio, conduce ad un’unica comune forma di vita: a sentirsi parte di un unico corpo, che preserva e custodisce il singolo membro e lo fa diventare espressione dell’uno e del tutto.

Da questa unità, dall’appartenenza comune al Corpo mistico del Signore, in seno alla sua comunità ecclesiale, scaturisce l’ovvio e naturale stile del servizio reciproco, in cui il mio bisogno è anche tuo, la mia abbondanza e anche tua. L’unico Spirito si comunica per mezzo dei molteplici doni della grazia e dei molteplici servizi all’unico Corpo: la comunità in cui ferve il servizio è conforme alla Chiesa, Corpo del Signore. Noi siamo un unico Corpo soltanto se «siamo» ciò che tiene unito il corpo: se siamo, cioè, quell’amore che, pur restando al proprio posto, ama e vive totalmente per l’altro, esiste per lui.

In questa quarta dimensione devono convergere tutti quegli uffici e le attività che riguardano la promozione integrale della persona e il suo vivere sociale, il suo essere inserita nel creato: pastorale familiare, caritas, pastorale della salute, migranti, pastorale sociale e del lavoro, pastorale carceraria, beni comuni e stili di vita.

 

Quinto momento

I «luoghi della comunità»: patrimonio artistico e beni culturali materiali e immateriali

Quelli che amano dimorano insieme: l’amore stesso è la loro casa e il loro cielo. E il cielo rimanda al vestito e soprattutto alla casa in cui l’uomo si sente al sicuro, a suo agio.

La Chiesa, intesa come casa di Dio e casa degli uomini, come comunità caratterizzata dall’ospitalità e dall’offrire un rifugio sicuro, sono espressioni dell’amore. La casa del Signore è, al tempo stesso, casa per gli uomini, casa dei credenti: la casa per gli altri e, al tempo stesso, la casa in cui Dio vuol prendere dimora.

Ciò che oggi procura a molti grave disagio è la mancanza di comunione, di appartenenza, di quella prossimità agli altri che, lungi dal farci sentire condizionati e limitati, allarga il nostro orizzonte esistenziale. La Chiesa, se vive questa reciproca appartenenza, questa «universale prossimità», diventa messaggio salvifico, offerta salvifica. L’uomo ha bisogno di spazi dove si senta protetto, a proprio agio. Dipende, forse, anche da questo se nell’ecclesiologia di questi ultimi decenni la parola «comunità» e cosi in primo piano. Anche se la Chiesa non si esaurisce affatto nella «comunità», è tuttavia compito urgente della pastorale organizzare la comunità come uno spazio vitale che si possa sperimentare come tale, e dal quale ci si possa sentire invitati e accolti.

Nelle nostre comunità tutti devono trovare posto e ognuno deve avere il proprio compito. Lo stile dell’accoglienza e dell’ospitalità deve essere evidente anche nelle costruzioni, nei convegni, nelle sale convegno, ecc.

In questo quinto momento convergono: l’ufficio dei beni culturali e di edilizia di culto con tulle le realtà a loro connesse (biblioteca, archivio e museo diocesani, promozione turistica e culturale, etc.).

 

Sesto momento

La «sapienza e lo studio»: promozione della cultura e del dialogo

La Chiesa è anche la «casa della sapienza» (cfr. Pro 9,1), la comunità è comunità profetica, come si legge nella Prima lettera ai Corinzi, dove si dice che se qualche estraneo o incredulo sopraggiungesse nell’assemblea della comunità, si farebbero manifesti i segreti del suo cuore e istantaneamente scoprirebbe che Dio è in mezzo a loro (cfr. 1Cor 14,25).

Il mondo, che proprio ai nostri giorni è in cerca delle parole chiarificatrici che gli consentano di convivere con la propria incapacità di comprendere molte cose, e ancor più con la grande quantità di case che comprende, ha bisogno della «casa della sapienza», della testimonianza profetica della Chiesa che, «nella luce dell’Agnello», cioè dell’amore, rivela i segni dei tempi e dei cuori.

Le nostre comunità e i nostri gruppi ecclesiali devono diventare sempre più spazi in cui ci trasmettiamo a vicenda la parola della fede e in cui anche l’esperienza del «semplice», anzi proprio questa, diventa scrigno della comprensione della fede e della comprensione del mondo dal punto di vista della fede.

Lo stile naturalmente è quello del dialogo coniugato e vissuto a tutto campo.

In questa sesta dimensione convergono: il progetto culturale, le iniziative dei dialoghi e del “Cortile dei Gentili”, ecc.

 

Settimo momentoLa «comunicazione»: comunicazione, informazione e aggiornamento

 

La Chiesa è «cattolica», estesa a tutto il mondo e, al tempo stesso, è a conoscenza di ogni segreto del cuore umano e di ogni aspetto della vita umana, poiché essa si spinge verso tutti, attira tutti insieme in una rete amplissima di comunicazione. Misura dell’amore è la totalità. Cosi la Chiesa vuole diventare la rete di Dio, la rete dell’amicizia e dell’amore reciproco, con cui l’amore e l’amicizia di Dio prendono dimensioni universali.

La Chiesa, come rete della comunicazione, anzi dell’amicizia, esige l’interesse reciproco dei gruppi e delle varie parti di una comunità, I’apertura della comunità nei confronti delle comunità vicine, dell’intera Diocesi, delle altre Diocesi e addirittura della Chiesa universale. Occorre amare la comunità del prossimo come la propria. Ogni Diocesi e anche la mia Diocesi, mi appartiene; e così via. Espressioni-queste che sono sprazzi di Luce. mostrano cosa sia la Chiesa come comunicazione.

In questo settimo momento trovano collocazione: la segreteria generale, l’ufficio delle comunicazioni sociali, il sito diocesano e gli altri organi di informazione e aggiornamento.

 

II

Come far sì che la Curia diocesana, nel suo articolarsi e nella sua azione, esprima iL mistero di comunione della Chiesa e l’unità del popolo di Dio?

Lo strumento dell’équipe che ha caratterizzato l’organigramma dei vari uffici di Curia negli ultimi anni, pur con alcune criticità da affrontare e migliorie da apportare, si è rivelato come il più adeguato a rispondere a questa esigenza. Pertanto, a dirigere ogni Centro Pastorale continuerà ad essere una équipe che esprima la ricchezza della Chiesa sia nelle sue componenti maschile e femminile, sia nelle sue vocazioni e ministerialità.

Tale innovazione strutturale, ormai collaudata, ha il fine di rendere più sinodale il lavoro di ideazione, attuazione e verifica proprio di ogni organismo. Al suo interno, il presbitero svolge il compito di responsabile principale; gli altri membri della équipe, uno dei quali è sempre una donna, e una coppia di sposi, hanno il compito di coadiuvare come corresponsabili. È necessario che questa modalità, ormai positivamente sperimentata e avviata, abbia sempre più delle corrispondenze in ogni zona pastorale, al fine di costituire una vera rete che permetta un lavoro sempre più organico e veramente sinodale. Questo passaggio, non più rinviabile, è fondamentale per far sì che la visione conciliare della Chiesa-Popolo di Dio, possa avere anche nella Curia diocesana una sua concretizzazione.

Inoltre, in questo modo si dà risposta ad una terza domanda implicita nella nostra Chiesa locale: come non disperdere ma rendere organica alla vita della Diocesi l’esperienza vissuta nel recente Sinodo e attuarne le proposizioni, in esso definite, nel cammino pastorale?

 

 

LA CURIA DIOCESANA DELLA CHIESA DI TERMOLI-LARINO

 

  1. INTRODUZIONE

L’Amore, nello svolgersi dei suoi momenti e nella declinazione delle sue dimensioni fin qui descritti, crea lo stile di vita della Chiesa. Tale stile deve essere concretamente rintracciabile e visibilmente operante nella vita e nell’azione di servizio della Curia, come di ogni organismo ecclesiale.

La Curia diocesana è l’organo che aiuta il Vescovo nel governo di tutta la Diocesi: le sue funzioni, indicate nel Codice di Diritto Canonico, riguardano il campo pastorale, l’aspetto amministrativo ed esecutivo e l’aspetto giudiziario. Nel suo insieme essa si configura come un organismo ecclesiale a servizio della cura e della crescita della intera comunità diocesana.

Il presente decreto definisce la Curia secondo le indicazioni del Diritto Canonico e i criteri ispiratori enucleati nella Premessa, applicando alla nostra realtà locale le cinque dimensioni in essa contenute.

La struttura della Curia diocesana qui presentata riprende, nelle sue idee ispiratrici e nelle sue linee portanti, quella varata per il quinquennio 2017-2022.

Tenendo conto del parere largamente positivo sul cammino fin qui svolto dalla “nuova Curia”, e volendo proseguire in esso con più slancio facendo fronte anche alle criticità emerse, le presenti disposizioni intendono da un lato valorizzare i molti aspetti positivi presenti, dall’altro recepire le necessarie integrazioni e le proposte di migliorie.

In particolare, si conferma l’ampliamento da quattro a cinque CENTRI pastorali, per precisare e valorizzare ulteriormente gli ambiti di competenza e favorire una maggiore e più efficace dinamica comunionale tra i vari uffici.

 

Pertanto, i cinque Centri Pastorali (con le rispettive commissioni, opere, ambiti e strumenti di azione descritti di seguito) sono:

  1. Centro Pastorale per l l’Economia e la Comunicazione
  2. Centro Pastorale per la Missione, l’Evangelizzazione e la Cultura
  3. Centro Pastorale per la Liturgia e la Formazione
  4. Centro Pastorale per la Promozione umana integrale
  5. Centro Pastorale per la Conservazione e la Promozione dei Beni culturali materiali e immateriali

 

Gli organismi di comunione e di partecipazione sono:

 

  • Consiglio Episcopale
  • Collegio dei Consultori
  • Consiglio Presbiterale
  • Consiglio degli Affari Economici
  • Consulta dell’Apostolato dei Laici
  • Assemblea generale dei presbiteri e dei diaconi
  • Assemblea generale degli organismi di Curia
  • Assemblea diocesana

Questi organismi avranno incontri periodici e il loro archivio corrente nella sede delta Curia diocesana.

 

  1. STRUTTURA E COMPOSIZIONE DELLA CURIA DIOCESANA

 

Vicario Generale: don Marcello Paradiso

Vicario Giudiziale: don Michele Di Leo

Cancelliere: Mons. Antonio Sabetta

Vice-Cancelliere: Suor Alma Delia Rodriguez

Direttore del Centro Pastorale Ecclesia Mater e Casa Sacerdotale “Sacro Cuore”: don Fernando Manna

Segreteria Generale: con la supervisione del Cancelliere Vescovile

  • Raffaele Di Mauro: agenda del Vescovo, segreteria generale, rapporti con Consiglio Pastorale Diocesano e Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali
  • Fabrizio Occhionero: Ufficio comunicazioni interne ed esterne
  • Antonio Cappiello: servizio di portineria e accompagnamento

 

Vicari di Zona

  • Zona Pastorale Termoli: Mons. Gabriele Morlacchetti
  • Zona Pastorale Montenero: don Stefano Chimissso
  • Zona Pastorale Larino: don Guglielmo Gigli
  • Zona Pastorale Santa Croce: don Luigi Mastrodomenico

Presidente del Capitolo Cattedrale: Mons. Gabriele Mascilongo

Presidente del Capitolo Concattedrale: Mons. Michele Valentini

Collegio dei Consultori: don Marcello Paradiso, don Rosario Candigliota, don Fernando Manna, don Gianfranco Mastroberardino, don Stefano Rossi, don Guglielmo Gigli, don Antonio Sabetta

 

Consiglio Episcopale

Compito: luogo del confronto, della condivisione, della proposta e della verifica di azioni e iniziative da intraprendere. Tutto converge e tutto parte da questo luogo, infatti ognuno è parte di un tutto ed esprime nella sua azione il tutto di cui è parte.

 

Membri del Consiglio Episcopale: Vescovo, Vicario Generale, Vicari di Zona, Vicari Episcopali di settore, Vicario Giudiziale (con compito di verbalizzare), Delegati Vescovili, Direttori Caritas, Presidente della Consulta dei Laici, Presidente del Consorzio Germogli, Direttore Gesù e Maria-Cittadella della Carità.

Questo incontro avrà cadenza settimanale e verrà calendarizzato sull’Agenda Diocesana.

 

Consiglio degli uffici di curia

Compito: condivisione problematiche, programmazione lavoro mensile di settore e d’insieme

Membri: Vescovo, Vicario Generale, Cancelliere, Vice-Cancelliere, Economo, Delegato Beni Culturali, Responsabile del Centro Ecclesia Mater, Responsabile della Comunità Religiosa delle Suore della Carità, Segreteria Curia, Operatori stabili della Caritas Diocesana, Responsabile Comunicazioni.

L’incontro avrà cadenza mensile e verrà calendarizzato sull’Agenda Diocesana.

 

La Curia Pastorale Diocesana si compone di Cinque Centri Pastorali:

  • Centro per l’Economia e la Comunicazione
  • Centro per la Missione, l’Evangelizzazione e la Cultura
  • Centro per la Liturgia e la Formazione Cristiana
  • Centro per la Promozione umana integrale
  • Centro per la Conservazione e la Promozione dei Beni culturali materiali e immateriali

 

Ogni Centro è strutturato in Commissioni e ha eventuali Servizi collegati, riassunti e diretti da una Equipe; questa è formata

  • da un Vicario Episcopale o da un Delegato Vescovile
  • dai responsabili di ciascuna Commissione.

 

Ogni commissione deve essere formata da almeno un laico ed una laica, e possibilmente da un presbitero, una religiosa e una famiglia.

 

1- CENTRO PASTORALE PER L’ECONOMIA E LE COMUNICAZIONI

 

Economo Diocesano: Sebastiano D’Angelo

Collaboratori: Luca Corfiati, Marcello Pace

Segretaria: Concettina Salvatore

Promozione 8×1000: Aceto Raffaele

 

Consiglio per gli Affari Economici

Membri: Avv. Angelo Marolla, dott. Antonio D’Adderio, dott. Lucio Piccoli, dott. Emilio Ziccardi, Vicario Generale, don Stefano Chimisso, avv. Egidio Iannucci

 

Gruppo di lavoro per la intercettazione di Bandi e la Progettazione degli stessi (supervisione Economo diocesano)

  • Angelo Spadanuda (responsabile)
  • Gianni Pinto
  • Gilda Falcone (consulente)

 

 “GERMOGLI” Consorzio SRL.

Presidente: don Marcello Paradiso

Membri del CDA: D’Angelo Sebastiano, Spadanuda Angelo, D’Adderio Antonio, Rapacchiano Cesare, Vetta Oscar

  

  1. CENTRO PASTORALE PER LA MISSIONE, L’EVANGELIZZAZIONE E LA CULTURA

 

Equipe del Centro Pastorale

Guidata direttamente dal Vescovo

 

Vescovo, Don Stefano Rossi, Suor Maria del Socorro, Pasquale ed Eleonora Di Lisa, Nicola e Daniela D’Ascenzo, Pina Zaccardi, Nicoletta Dirella, Lino Fulvio e Daniela Gizzi, don Claudio Cianfaglioni.

 Luogo di comunicazione e di confronto per camminare insieme e fare in modo che tutti sappiano di ciascuno e si possa interagire. Si deve radunare una volta al mese e consegnare alla segreteria generale il verbale dell’incontro.

 

Le Commissioni

Ogni commissione deve essere formata da almeno un laico ed una laica, e possibilmente da un presbitero, una religiosa e una famiglia.

Ogni Commissione ha una sua autonomia e deve darsi un proprio ritmo, in piena libertà e nella creatività. Deve perciò avere un suo calendario (incontro mensile) e un programma che ne segna il percorso annuale o pluriennale (formazione e obiettivi operativi) da confrontare all’interno del settore e con il Consiglio Episcopale.

 

  • Equipe Evangelizzazione
  • Commissione Nuova Evangelizzazione: don Stefano Rossi ed equipe costituita ad hoc per ciascuna delle iniziative.
  • Commissione per la catechesi: suor Maria del Socorro e Giovanni e Liliana Buccella, suor Nancy, Catia Pace, Antonietta Tolomei, Gabriele Di Salvo, Giovanni D’Adderio, Nazarena D’Amico, sacerdote assistente Pietro Cannella
  • Commissione Pastorale Familiare: Pasquale ed Eleonora Di Lisa; Lucia e Giovanni Inghilterra; Vincenzo e Marietta Cappella; Mimmo e Anna Felicioni; Basciano Vincenzo e Luciana; sacerdote assistente Caserio Giuseppe
  • Commissione Pastorale Giovanile e Vocazionale: Coniugi Nicola e Daniela D’Ascanio, Pasquale Riccio, Primiano Miozza, Antonia Assogna, Stefano Dragani; Ada Palladino, Luca Palladino, don Pio Di Rosario (pastorale giovanile), don Sergio Carafa (pastorale vocazionale)

Commissione per la Missione: Pina Zaccardi, suor Maria dell’Immacolata di Nyeri, Suor Adalgisa, Padre Coin.

 

Equipe Cultura

  • Dirella Nicoletta, Lino Fulvio e Daniela Gizzi, don Claudio Cianfaglioni, don Alessio Rucci, Mario Mascilongo

 

Strumenti

  • Centro Catecumenato: responsabile Coniugi Giovanni Buccella e Liliana Grandile
  • Band Diocesana per l’Evangelizzazione: responsabile Pasquale Di Lisa

 

 

  1. CENTRO PASTORALE PER LA VITA LITURGICA E LA FORMAZIONE

 

Vicario Episcopale Mons. Antonio Sabetta

Equipe: don Antonio Sabetta, don Lino Antonetti, Adalgisa Rosati, Coniugi Michele e Barbara Cocomazzi, Paolo Tarantino, Delegata delle religiose

 

Commissioni

 

Ogni commissione deve essere formata da almeno un laico ed una laica, e possibilmente da un presbitero, una religiosa e una famiglia.

Ogni Commissione ha una sua autonomia e deve darsi un proprio ritmo, in piena libertà e nella creatività. Deve perciò avere un suo calendario (incontro mensile) e un programma che ne segna il percorso annuale o pluriennale (formazione e obiettivi operativi) da confrontare all’interno del settore e con il Consiglio Episcopale

 

  • Commissione formazione liturgica nelle comunità locali, formazione e accompagnamento Ministeri Istituiti, promozione della Religiosità Popolare e valorizzazione Organi antichi:

Don Lino Antonetti, Assunta Pilla, Nicola Atterrato, Donato Zingaro, Rosita Ciarabellini, Mariafedele Carnevale e Tonino Battista, Maria D’Addona e Sebastiano D’Angelo, Lina D’Adderio, suor Annamaria Chacko, Gabriele Petti, Gianni Ognissanti

 

  • Commissione Fermento Sinodale: don Antonio Sabetta e coniugi Michele e Barbara Cocomazzi

(il lavoro della equipe è quello di aiutare le parrocchie nel cammino sinodale

 

  • Commissione Vita Consacrata: Gabriele Morlacchetti, Padre Ignazio Savarimuthu, membri delle singole congregazioni: suor Adalgisa Pascale, Suor Lidia Gatti, suor Lydia Macharia, Suor Lynci, Suor Veronica Velasquez; Suor Annamaria Chacko, Nina Berardi

Incontro mensile di spiritualità

Incontro mensile di confronto sull’inserimento nella pastorale (Suore inserite nelle Parrocchie)

 

  • Commissione IRC: Direttrice: Adalgisa Rosati
  • membri equipe: Giacomodonato Immacolata

Per secondaria di primo grado: Servillo Donatella

Per elementare e l’infanzia: Delli Carri Elisabetta

 

Questa Commissione relazionandosi con il Vicario del Settore cura anche la designazione degli incarichi annuali degli insegnanti di religione e i percorsi differenziati di formazione IRC.

 

Strumenti:

  • Scuola di Formazione Teologico-pastorale Direttore don Michele Di Leo
  • Istituto Diocesano di Musica Sacra Direttore Paolo Tarantino
  • Coro Diocesano Direttore Paolo Tarantino
  • Ufficio delle Cerimonie Cerimoniere don Marco Colonna

 

  1. Centro Pastorale per la Promozione umana integrale

 

Vicario episcopale don Antonio Giannone

 

Equipe: Vicario episcopale, Vito Chimienti e Anna Berardi, suor Paola, Fabio Cordella, Spadanuda Angelo, Giovanni Fabrizio, Luana e Padre Giovanni, Luca Palladino, Suor Jessica

 

  • Equipe Caritas Diocesana: direttori Anna Bernardi e Vito Chimienti,

 

  • Promozione Caritas Parrocchiali. Direttori e suore della Carità
  • Centro di Ascolto: Pinto e suore della carità, volontari
  • Servizio Mensa e servizi docce: comunità Suore della Carità
  • Emporio solidale: suor Lidia, Paola De Lena e volontari
  • Amministrazione e Progetti Caritas: Gianni Pinto
  • Interventi caritativi specifici, Antiusura e Microcredito: Paola De Lena

 

  • Commissione Pastorale sociale e del Lavoro, salvaguardia del Creato. Dott. Fabio Cordella
    • Ascolto e formazione giovani
    • Fermento nel territorio: rapporto con amministratori e tematiche sociali
    • Promozione attenzione al Creato: circoli Laudato Sii

 

  • Commissione Pastorale Sanitaria e Disabilità: dott. Giovanni Fabrizio, dott.ssa Bice Monaco
  • Commissione Pastorale Carcerari: Luana Russo, Giuseppe La Serra, Maurizio e Maria Luisa Corbo, fra Giovanni Mercurio.

 

Servizi Connessi

  • Policoro – Luca Palladino
  • Amoris Laetitia – Centro di Aiuto alla famiglia: don Antonio Sabetta
  • Paese per Giovani – Mcl: Angelo Spadanuda

 

Opere Connesse

  • Santuario Santi Martiri – Vigna del Vescovo (Larino): Responsabile Maurizio Corbo.
  • Cittadella della Carità: Direttore Antonio D’Adderio

 

 

  1. CENTRO PASTORALE PER LA CONSERVAZIONE E PROMOZIONE DEI BENI CULTURALI MATERIALI E IMMATERIALI

 

Delegato Vescovile: Ing. Rucci Alessandro

 

Equipe Beni culturali

Organizzazione Beni culturali: Ivano Ludovico, Giovanni Risolo

 

Commissione Arte Sacra: don Marcello Paradiso, don Stefano Chimisso, arch. Ivano Di Ludovico, arch. Giovanni Risolo, don Claudio Cianfaglioni, Giuseppe Mammarella, ing. Alessandro Rucci

 

Pastorale del Turismo: dott.ssa Gilda Falcone

 

Opere e realtà Collegate

  • Archivio: direttore Giuseppe Mammarella
  • Museo: direttore Ivano Ludovico
  • Biblioteca: direttore don Claudio Cianfaglioni
  • Pietra Angolare: presidente Ivano Ludovico

 

Ufficio per il Turismo: Gilda Falcone

Dato in Termoli, 8 settembre 2023, Festa della Natività della Beata Vergine Maria

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+ Gianfranco De Luca

VESCOVO

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Sac. Antonio Sabetta

Cancelliere Vescovile

[1] Giovanni Paolo II, Esortazione Apsotolica Pastores dabo vobis, 12.

 

 

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CURIA 2017/2022

 

L’8 settembre 2017 il Vescovo della Diocesi di Termoli – Larino, mons. Gianfranco De Luca, ha firmato il decreto di revisione della Curia diocesana per il quinquennio 2017-2022. La struttura riprende, nelle sue idee ispiratrici e nelle sue linee portanti, quella varata in via sperimentale nell’anno 2012. Si conferma lo strumento dell’equipe come organismo che guida ogni Centro Pastorale e comprende non solo sacerdoti e religiose ma affida ruoli di responsabilità anche a coppie di sposi e ad alcuni laici al fine di esprimere la ricchezza della Chiesa sia nelle sue componenti maschile e femminile, sia nelle sue vocazioni e ministerialità. È stato disposto, con alcune modifiche, anche l’ampliamento dei Centri Pastorali da quattro a cinque con le rispettive commissioni, opere, ambiti e strumenti di azione:

Centro Pastorale per la reciprocità e la comunicazione (economato, contabilità, segreteria generale, comunicazione interna ed esterna)

Centro Pastorale per la missione ed evangelizzazione (formazione, catechesi, scuola, cultura, dialogo con altre religioni)

Centro Pastorale per la vita spirituale e la liturgia (servizio liturgico, coro, sussidi, ministranti, animatori)

Centro Pastorale per lo sviluppo umano integrale (Caritas, Centro di aiuto alla famiglia, Centro di ascolto, accoglienza, Sprar e altre iniziative al servizio della carità e delle emergenze sociali)

Centro Pastorale per il patrimonio artistico e beni culturali materiali e immateriali (museo diocesano, attività per la promozione del patrimonio artistico e culturale, biblioteca e archivio).

Consiglio Episcopale

Vescovo

Mons. Gianfranco De Luca

Vicario Generale

Don Marcello Paradiso

Moderatore di Curia

Mons. Gabriele Morlacchetti

Vicario giudiziale

Mons. Gabriele Mascilongo

Cancelliere

Mons. Antonio Sabetta

Vicari episcopali per le Zone Pastorali

Don Gabriele Morlacchetti, vicario episcopale per la zona di Termoli-San Giacomo degli Schiavoni

Don Stefano Chimisso, vicario episcopale per la zona di Montenero-Castelmauro Montenero-Castelmauro

Don Luigi Mastrodomenico, vicario episcopale per la zona di Santa Croce-Casacalenda

Don Guglielmo Gigli, vicario episcopale per la zona di Larino-Campomarino

 

Vicari episcopali per i Centri Pastorali

Don Stefano Rossi, vicario episcopale centro Missione ed Evangelizzazione

Don Marco Colonna, vicario episcopale centro Formazione e Liturgia

Don Gianfranco Lalli, vicario episcopale centro Sviluppo Umano Integrale

Delegati episcopali per i Centri Pastorali

Suor Lidia Gatti, delegata episcopale Caritas

Sebastiano D’Angelo, delegato episcopale ed Economo

Alessandro Rucci, delegato episcopale Beni Culturali

Centri Pastorali

I – Centro Pastorale per la Reciprocità e Comunicazione

(Comunione dei beni spirituali e materiali, informazione, segreteria)

Commissione Comunicazione e Segreteria Generale

Raffaele Dimauro, Suor Alma Delia Rodriguez Arana, Timotea Feriozzi, Gilda Falcone, Fabrizio Occhionero.

Commissione Comunione dei Beni Spirituali e Materiali

Delegato episcopale: Sebastiano D’Angelo

Collaboratori: Marcello Pace, Luca Corfiati

II – Centro Pastorale per la Missione e l’Evangelizzazione

Vicario episcopale: don Stefano Rossi

Commissione Annuncio, Formazione

Catechesi e Nuova Evangelizzazione: Suor Maria del Socorro Rivera

Catecumenato: Giovanni Buccella e Liliana Grandile

Famiglia: Commissione per la famiglia

Giovani: don Pio Di Rosario

Vocazioni: don Sergio Carafa 

Missioni: Pina Zaccardi

Pastorale Scolastica: Nicoletta Dirella

Ufficio Scuola e IRC: Adalgisa Rosati

Commissione Dialogo e Cultura

Delegato episcopale: Mario Mascilongo

III – Centro Pastorale per la Vita spirituale e liturgia

Vicario episcopale: don Marco Colonna

Formazione Canto e Musica: Paolo Tarantino

Ministranti: Gabriele Di Salvo

Scuola di Formazione Teologico-Pastorale diocesana: don Michele Di Leo

IV – Centro Pastorale per lo Sviluppo Umano integrale

Vicario episcopale: don Gianfranco Lalli

Delegata Episcopale Caritas: Suor Lidia Gatti

Direttore Fondazione Gesù e Maria: Antonio D’Adderio

Centro aiuto alla Famiglia: don Gianfranco Lalli, Vito Chimenti e Anna Berardi

Pastorale sociale e del lavoro: Pasquale Santella

V – Centro Pastorale per il Patrimonio artistico e Beni Culturali Materiali e Immateriali

Delegato episcopale: Alessandro Rucci

Collaboratori: Rossi Nicoletta, don Pietro Cannella

Museo Diocesano: Ivano Ludovico

Archivio e Biblioteca Diocesana: Giuseppe Mammarella

Dato in Termoli, 8 settembre 2017, Festa della Natività della Beata Vergine Maria (alcuni nominativi sono stati aggiornati successivamente)

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