Il volontario costruisce un futuro diverso portando nel presente una migliore qualità della vita

Si è tenuto domenica 4 dicembre 2022 il convegno sul tema “Solidarietà attraverso il volontariato. Agire ora per il bene comune” promosso dalla Caritas diocesana di Termoli – Larino, in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato del Molise, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato istituita dalle Nazioni Unite. Lia Melis premiata come volontario dell’anno per il servizio svolto con amore, gratuità e passione al servizio degli altri.

Come sottolineato nei saluti iniziali di S.E. Mons. Gianfranco De Luca, Vescovo della diocesi di Termoli – Larino, l’attenzione della Caritas diocesana al mondo del volontariato nasce dalla necessità di mettere in sinergia le diverse forze che operano in questo settore perché da soli si diventa autoreferenziali e si sceglie una logica non di vita, ma di morte. “Le associazioni di volontariato – ha continuato Mons. De Luca – sono per noi fondamentali in quanto rappresentano delle antenne pronte a recepire i bisogni del territorio e il nostro intento è quello di ascoltarle perché per essere Chiesa si ha bisogno di tutti”.

Il convegno è continuato con l’intervento di Angiolino Laviola, vicepresidente vicario del CSV Molise, che ha sottolineato il valore e l’importanza dei quasi cinque milioni di volontari che ogni giorno, e in particolar modo durante la pandemia, hanno svolto il proprio servizio in modo gratuito e appassionato mettendosi al servizio del prossimo lontano dai riflettori, uniti nella solidarietà e dalla solidarietà. Laviola ha poi ricordato che in Molise ci sono oltre 750 enti no profit che, a vario titolo, lavorano per un obiettivo comune.

Giuseppe Dardes, formatore dell’impresa sociale “L’aratro e la stella” ha preso la parola affrontando la tematica della costruzione del bene comune in un contesto in cui prevale la paura dell’altro, del diverso da me e in cui chi fa scelte di gratuità, orientate al prossimo, viene messo in disparte. “Marginalizzare l’alternativa – ha sottolineato Dardes – fa sì che ciò che porta speranza sia considerato un’anomalia. Il rischio è che le esperienze positive diventino solo la bella notizia, l’eccezione. Un’associazione di volontariato – ha aggiunto – non sogna un futuro diverso, ma lo costruisce nel qui ed ora portando una diversa qualità di vita nel presente. I volontari costruiscono e vivono un’alternativa possibile, non sono ottimisti in modo vuoto, ma stanno con le mani in pasta”. Dardes ha individuato una via di uscita rispetto a questa narrazione prevalente: la deinfernalizzazione, ovvero il saper trasformare le circostanze in eventi e gli incroci in incontri mettendo nella storia gesti di bellezza e di coraggio consapevoli che nessun comportamento è neutrale e che ogni gesto cambia la storia.

Al termine dell’incontro, moderato dal giornalista Fabrizio Occhionero, i direttori della Caritas diocesana Anna Bernardi e Vito Chimienti hanno consegnato a Lia Maggiora Melis, storica volontaria della Caritas diocesana, una delle prime impegnate nel Centro di Ascolto, una targa come riconoscimento per il prezioso servizio svolto con amore, umiltà e passione per tanti anni sul territorio.