Muore a Venezia Domenico Simi de’ Burgis ideatore della Giornata Mondiale della Poesia “2 Ottobre”

Dal 2009 ha elevato Guardialfiera a Sede Stabile Celebrativa, legandola a Parigi

La poesia è il primo gradino che gli uomini salgono per volare verso il cielo”. E’ il versetto poetico stilato da Domenico Simi de’ Burgis per la sua futura morte. E me lo ha trasmesso oggi, di buon mattino, suo figlio Saverio – a sua volta intellettuale di vasto sapere – per annunciare agli amici ed ai poeti del mondo, la dipartita dell’ideatore, trent’anni fa, a Venezia della “Giornata Mondiale della Poesia”.

         Domenico Simi de’ Burgis, dunque, muore a 93 anni. Scompare l’intellettuale passionale rifulgente nella storia della poesia. Si spegne una voce profetica; un cantore sorprendente, pacato, lucido dalla fede incrollabile. Un “uomo” dalla capacità umana, nato per fare il bene e praticare giustizia: sostanze preziose e potenti in questi anni di varia “disumanità”.

         Dolore vivo quello che provo. Perché viene a mancare un caposaldo; un punto di riferimento per noi tirocinanti della cultura; un avamposto nazionale che, a Guardialfiera, ha affidato un’eredità importante e imponente. L’ha elevata a Sede Stabile Celebrativa, assieme a Parigi, per Cantare con gli Angeli Custodi, il 2 ottobre l’immaterialità dei versi.

  Ci ha spinti a guardare oltre il nostro naso, senza cadere alla banalità; a riconoscere invece che la vita è meravigliosa costruzione collettiva, solo se vissuta con l’ispezionarci dentro e attorno; e se, saggiamente, riusciamo ad essere comunica in cammino.

         “Egli ha riconsegnato a noi, l’eredità pregressa dei nostri padri saggi perennemente adatta a germinare passioni e creatività. Ci ha assegnato un lascito ed un addestramento che promuove il sapere e dà sapore al pensare.  Uno stimolo a sprigionare cose lucenti  confezionate con l’eroismo quotidiano, lontano dallo schiamazzo e acconciate con parole non urlate e con idee e gesti validi a vivere e concretare l’intreccio fra natura e cultura, tra realtà e fantasia col sostegno invincibile e maestoso della poesia”.

Ritrovo questi pensieri ed anche i ricordi – che richiamerò di seguito – dalla “Introduzione” che Antonietta Aida Caruso mi consentì di elaborare per il suo recente campionario di “Poesie senza tempo nel nostro tempo”.

         Domenico Simi de’ Burgis mi fu presentato nel 2008 dalla mia amica Grazia Marchianò, mistica e studiosa dell’Oriente e moglie di Elémre Zolla filosofo e conoscitore di dottrine esoteriche.

         De Burgis, con l’Unesco, aveva già definito la Poesia, come pensiero e vertice umano della parola e la conduce, così, per il mondo. Favorisce, mano, l’arte poetica spagnola, quella filosofica indiana, la rapsodia germanica, le ballate romantiche inglesi, la lirica burlesca di Fancia. Ed esplora affabilmente anche quelle armene, romene, il pulsante carme ungherese ed i moduli ellenistici dell’Oriente Mediterraneo. Più tardi va a degustare la vena lussureggiante poetica sud-americana, e la metrica sanguigna delle Dolomiti. Poi, esortato dalla Marchianò, tocca terra qui. Nel 2009. Guardialfiera esordisce e agisce da spinta propulsiva, esaltando la poesia nei sette luoghi. alloglotti del Molise, nell’isola Croata e in quella degli Albanesi nostalgici, venuti dalle Terre delle Aquile. 3° settembre, 1° e 2 ottobre: tre giorni di magia e di avvincente etnia romantica.

         Con l’Alto Patrocinio del Capo dello Stato, Egli chiama qui a raccolta, di anno in anno, le voci e gli spiriti liberi sospinti a contrastare le aggressioni all’intelletto, all’uomo ed alla casa dell’uomo.

         Vorrà, adesso, il suo spirito assistere ancora il Molise ad alitare poesia. A cantare l’ordine e il disordine del cuore umano. A mettere in fila i segreti più segreti del’anim. E pensieri e parole che scandiscano il passare del vivere e la frenesia di poterci ancora cimentare, con Lui, nel “sognare” e nel volerci bene.

Vincenzo Di Sabato

Vincenzo Di Sabato con Domenico Simi de’ Burgis

Un momento della Giornata mondiale della Poesia a Guardialfiera con Domenico Simi de’ Burgis (a destra)