La Comunità di Larino delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe ha compiuto 80 anni di vita

Giuseppe Mammarella *

Qualche giorno prima del 20 ottobre di ottanta anni fa, appositamente chiamata, giunse a Roma dalla Comunità di Montella, in prov. di Avellino, Suor Maria Giuseppina per essere unita alla Comunità destinata ad aprire a Larino, una nuova Casa delle “Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe”, una Congregazione fondata a Buenos Aires, in Argentina, da Madre Camilla Rolón nel 1882. Alla citata Suor Maria Giuseppina, rispondente, come è possibile rilevare da un’annotazione successiva, al cognome di Greco, vennero attribuite le mansioni di “Sorella Maggiore” e provvisoriamente la qualifica di “Superiora”.

L’informazione appena citata si rileva da un registro contenente i movimenti dell’Ordine presente a Roma da cui è possibile attingere altri dati precisi legati proprio al 20 ottobre del 1939 che riporto integralmente: “Festa alle nostre Suore partenti per la nuova Casa di Larino. Alle ore 7 la Superiora Suor Peregrina Gonzales, la Superiora Suor Imelda Ferrari, la Suora Giuseppina Greco, Suor Lodovica Chiarazzo, Suor Giovanna Calderone e Suor Maria Costantino, dopo aver ricevuto l’augurale addio dalle Consorelle di Roma, sono partite per Larino ove oggi stesso avrà luogo l’apertura della nuova Casa – Seminario Convitto Vescovile Frenter”.

L’attività di questa nuova comunità religiosa, pertanto, iniziò a Larino in quell’ormai lontano 20 ottobre di ottanta anni fa, con solo quattro suore. Le prime due, quelle con la qualifica di “Superiora” e cioè Suor Peregrina Gonzales e Suor Imelda Ferrari, dopo alcuni giorni fecero ritorno a Roma, come si evince dagli appunti, legati al 25 di quello stesso mese ed anno, posti sul registro-diario predetto.

La Venerabile Madre Camilla Rolón, che prossimamente dovrebbe essere proclamata Beata, vede la luce nei pressi di Buenos Aires nel 1842. Avverte subito la necessità di alleviare le sofferenze dei bisognosi. Entra in un istituto carmelitano nella capitale argentina che, per seri motivi di salute, lascia poco dopo. Qualche anno dopo, torna pienamente attiva e fonda l’Istituto delle Suore Povere di San Giuseppe denominazione questa che vede aggiungersi successivamente l’aggettivo “Bonaerensi” il cui significato è da attribuirsi ai nati e residenti a Buenos Aires. Nel 1908, con Papa San Pio X, l’Istituto ottiene il riconoscimento pontificio. Madre Camilla muore, in concetto di santità, nel 1913.

Sul periodo strettamente legato alle origini della comunità religiosa nella città frentana, l’unico dato che sono riuscito a reperire, mancante, però, dell’attività delle Suore, è quello del nuovo Convitto Vescovile “Frenter” aperto solo quattro giorni prima, il 16 ottobre. Si tratta dell’edificio destinato ad ospitare la quarta e definitiva sede del Seminario, voluto da mons. Bernacchia, poi notevolmente ampliato da mons. Micci nei primi anni Sessanta ed oggi lodevolmente ristrutturato dall’attuale Vescovo mons. Gianfranco De Luca che lo ha adibito a “Centro di Formazione Pastorale”.

Un altro elemento utile emerge dall’Annuario diocesano del 1942 che conferma il servizio svolto dalle “Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe” presso lo stesso Istituto larinese “Frenter”.

Con l’arrivo a Larino di mons. Micci venne riaperto il Seminario, temporaneamente spostato a Termoli poco più di venti anni prima, ragion per cui per le Suore fu deciso di realizzare uno stabile apposito a pochi metri di distanza non solo come loro alloggio ma anche per consentire alle stesse di continuare più agevolmente l’opera preziosa di educazione dei fanciulli. Per questa nuova “Casa di Preghiera e di Carità”, con una solenne cerimonia presieduta dal Vescovo mons. Micci fu dato inizio ai lavori con la posa della prima pietra, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo (il 29 giugno) del 1961.

Prima di concludere questa breve nota, mi sia consentito far cenno alla mia esperienza personale vissuta con questa straordinaria Comunità religiosa. Con queste Suore ho frequentato la scuola d’infanzia e, poco dopo, la colonia estiva. Da loro hanno ricevuto i primi sani insegnamenti i miei figli e, dalle stesse Suore sono stati guidati anche i miei due nipoti.

Un grazie di cuore per il bene immenso che le “Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe” hanno prodotto finora a Larino e nell’intera diocesi e per quello che, con l’aiuto dell’Onnipotente, continueranno a fare nel futuro.

*Responsabile dell’Archivio Storico Diocesano e della Biblioteca

La foto scattata al termine della celebrazione del 20 ottobre 2019: