Montorio nei Frentani, San Costanzo torna sotto l’altare maggiore nell’anno del Giubileo

In un contesto di grande commozione la comunità di Montorio nei Frentani ha vissuto il momento conclusivo dell’anno giubilare dedicato al patrono San Costanzo Martire. Domenica 19 ottobre 2025, dopo l’esposizione del “Sacro Corpo” iniziata lo scorso 31 maggio, l’urna santa è stata solennemente riposizionata sotto l’altare maggiore della Chiesa collegiata di Santa Maria Assunta. La santa messa, celebrata da don Fernando Manna in rappresentanza del vescovo, mons. Claudio Palumbo, e dal parroco don Giovanni Licursi, ha preceduto il rito della riposizione che ha previsto anche la processione tra le navate della chiesa.

È un anno speciale per il piccolo centro, profondamente legato al suo protettore, fin dal 12 giugno 1741, quando Mons. Giovanni Andrea Tria, vescovo di Larino, antica diocesi del Molise, ottenne da papa Benedetto XIV l’intero Corpo del Santo Martire al fine di poter disporre d’insigni quanto autentiche reliquie da venerare nella chiesa parrocchiale. Ogni venticinque anni e a ogni ricorrenza calendariale si rinnova così l’esposizione del “Sacro Deposito” al suono di una campana unica al mondo, la “Ciarangella”, chiamata anche “Coro degli Angeli”.

Tanta emozione, in un anno di fede – quale il Giubileo della Speranza indetto da papa Francesco – in cui la comunità ha potuto lucrare anche l’indulgenza plenaria. Un dono per tutti, per le migliaia di montoriesi che vivono in ogni parte del mondo, per chi c’era, per chi c’è e per chi ci sarà.
La mente corre al 31 maggio, con la fiaccolata e la rimozione dei sigilli; si ferma al 12 giugno, festa patronale di San Costanzo Martire, con la processione del Paradiso e le statue della chiesa parrocchiale condotte in spalla lungo le vie del paese da oltre cento portatori; arriva, dunque, al 19 ottobre, con la riposizione del Corpo e la nuova chiusura dei sigilli. Ma non si ferma.

Si tratta di un pellegrinaggio spirituale, di cuore e di anima, di ricordi e di trasmissione della fede e dell’identità che continua nella vita di ogni giorno, nella normalità. È un guardare avanti con speranza, per un borgo pieno di storia, di arte e di fede che resiste allo spopolamento nonostante i piccoli, piccolissimi numeri. E attende, già da ora, il 2033, quando San Costanzo Martire verrà nuovamente esposto alla venerazione dei fedeli in occasione del Giubileo straordinario che celebrerà i duemila anni dalla Redenzione e della Resurrezione di Gesù Cristo, il cuore della vita di ogni Santo, di ogni cristiano proprio come il patrono di Montorio nei Frentani: “O San Costanzo Gloria, canta Montorio a te!”.

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