A Bonefro la mamma del Beato Carlo Acutis. “Tutti possiamo essere santi se apriamo il nostro cuore a Dio”

Che cosa ha fatto di così speciale il giovane Carlo Acutis, tanto da diventare Beato? “Ha vissuto il rapporto quotidiano con il Signore nella normalità di un ragazzo come altri e lo ha fatto cercando il volto di Gesù in ogni persona che ha incontrato“. Nelle parole di Antonia Salzano, mamma del giovane morto a 15 anni di leucemia fulminante e beatificato dalla Chiesa dopo un miracolo, si comprende come “l’essere santi” non richiede grandi gesti, grandi opere o eventi straordinari, ma è un qualcosa che può appartenere a tutti, giovani e meno giovani. Basta vivere il Vangelo ogni giorno, partendo dalle piccole cose, dall’essenziale, da uno sguardo di amore rivolto verso l’altro e farlo nutrendosi dei sacramenti in particolare dell’Eucarestia, “l’autostrada per il Cielo” così come l’ha definita Carlo. Tutti, dunque, possono vivere il rapporto con il Signore ed essere Santi con quello che c’è, anche in una piccola comunità come Bonefro, dove venerdì 26 maggio 2023, la parrocchia di Santa Maria delle Rose, insieme alla Pastorale giovanile della diocesi, hanno accolto la reliquia dei capelli del Beato e condiviso la toccante testimonianza della signora Salzano in una chiesa gremita di fanciulli, giovani e adulti.

La strada vissuta e indicata da Carlo, nonostante la sua giovane età (un bravo ragazzo, appassionato di computer, della natura, amico di tanti, generoso e altruista), è vivere per amore “dando tutto in Gesù, con Gesù e per Gesù” e questo – come evidenziato dalla mamma – “cambia la prospettiva della vita perché già se viviamo le difficoltà della vita quotidiana e le offriamo al Signore già questo è santità“.

Ecco la normalità di Carlo, una possibilità che tutti possono cogliere non pensando ad avere visioni o fatti straordinari – questi sono doni – ma abituandosi a vivere bene accompagnati da ciò che ci insegna il Vangelo, preoccupandosi del momento presente vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo guidati da fede, speranza e carità. Basta questo per cambiare un atteggiamento, un pensiero, per perdonare un proprio caro o un amico, per vivere da pellegrini dell’assoluto. In tempi di grande confusione la fede è allora una luce importante, bisogna mettere al primo posto il rapporto con Dio; se mi fido di Dio so che la morte – non sappiamo quando avverà ma ci sarà per tutti – è solo un passaggio. Per questo “bisogna avere paura solo del peccato e non della morte accostandosi ai sacramenti, come segni efficaci attraverso i quali Dio ci dona la grazia santificante, è lui stesso che li opera“. La signora Salzano, lei stessa accompagnata dal figlio in un cammino di conversione, ha ricordato più volte l’importanza della messa. Carlo ci andava tutti i giorni per ricevere l’eucarestia: “è questa la fonte dell’amore, ci dilata il cuore perché Dio ci ama veramente e ci aiuta ad affrontare le tentazioni“. Ecco perché il programma di vita di Carlo è stato “Essere sempre unito a Gesù. Con Dio al primo posto sarà una vita di successo“. Un invito a compiere questo salto, lasciandosi accompagnare dal Signore e dai sacramenti e dall’adorazione eucaristica. “I miracoli eucaristici, riconosciuti dalla Chiesa, sono dei segni che aiutano a credere in una fede che può vacillare” ha osservato. Carlo ne ha fatto una mostra che sta girando il mondo, nell’eucaresia Gesù ci inonda della sua luce.

La volontà di ognuno rimane sempre importante perché Dio ci ha creati liberi ma “alleniamo questa volontà a non fare il male, ad aiutare i compagni di scuola, gli amici, nella carità, comportandoci bene in famiglia, utilizzando le nostre qualità per evangelizzare nei gesti di ogni giorno. In questo Gesù ci aiuta a fare il bene“. Una fede semplice, essenziale, fatta di gesti di amore, di preghiera per le grazie e per le conversioni, portando sempre con sé il rosario tanto caro al giovane Carlo innamorato della tenerezza della Vergine Maria, leggendo e vivendo il Vangelo. “Dio è facile“, insomma, è una possibilità ma lui già c’è, e ci sarà sempre e comunque.

La reliquia del Beato Carlo Acuris resterà a Bonefro, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Rose. Il parroco don Luigi Mastrodomenico ha ringraziato per la presenza il vescovo, Gianfranco De Luca, don Pio Di Rosario della Pastorale giovanile, e nel ringraziare a nome di tutti la signora Antonia Salzano ha ricordato che dal 18 al 26 luglio 2023 la chiesa di Bonefro accoglierà la reliquia del Sangue delle Stimmate di San Francesco di Assisi custodita al Santuario de L’Averna.

La comunità si recherà poi nella città francescana per portare il proprio omaggio al serafico Santo, a Santa Chiara e sulla tomba del giovane Carlo, nel Santuario della Spogliazione. Un cammino di fede che si inserisce anche nel percorso della Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona in programma a fine luglio.

Si ringrazia per le foto Egidio Cicoria