“La vera speranza è uscire dal sogno, risvegliare l’attenzione alla realtà e accorgersi degli altri”. È questa la strada “possibile” per affrontare un periodo complesso in cui il “male” irrompe in una società veloce che deve fare i conti con la pandemia, la guerra, la crisi economica, sociale – ora anche politica – e relazioni solo apparentemente vicine. Una riflessione al centro dell’incontro – organizzato venerdì 15 luglio a Termoli nell’ambito dell’Agorà 2022 della diocesi – dedicato al tema del male e alla figura di Simone Weil, una delle più importanti pensatrici del secolo scorso. Ospite il prof. Aldo Meccariello, presidente del Centro per la filosofia italiana, che ha ripercorso la vita della filosofa, mistica e scrittrice francese, morta a soli 34 anni in un sanatorio in Inghilterra (agosto 1943) e offrendo numerosi spunti di riflessione a un pubblico attento e numeroso. Una vita breve ma intensa quella della Weil che ha voluto sperimentare da vicino la vita degli operai, la lotta politica, l’assistenza e l’ascolto dei poveri e dei diseredati. Un impegno vicino agli ultimi e agli abbandonati come senso più profondo dell’esistenza, di una vita in cui il dolore e il male possono sradicarti nel fisico ma non annullarti nell’anima. Mettersi dalla parte di chi soffre, dunque, per capire il “malheur” della società e comprendere l’essenza della vita, non solo la sofferenza ma anche la sua bellezza. Un pensiero sempre attuale e dominato dalle contraddizioni, quello della Weil che, come osservato da Meccariello, ha contestato la società moderna come una società malata, in balia della sproporzione e della forza. Spunti per conoscere, in un contesto divulgativo, la fitta produzione della pensatrice e cogliere degli elementi significativi per rivedere, nella esperienza personale e comunitaria, i pregiudizi, il senso comune e ridare consistenza all’essere umano e, per chi crede, alla presenza di Dio nella propria vita.