La bellezza dei piccoli gesti, il pane dell’Immacolata a Montelongo

Sono diverse le tradizioni religiose che accompagnano il periodo di preparazione al Santo Natale. Momenti di fede, devozione e ricordi d’infanzia tramandati nel tempo, anche nei centri più piccoli, nei borghi del Molise dove lo spopolamento è sensibile e queste occasioni mantengono viva una luce di speranza custodendo il senso di appartenenza a una comunità.
È il caso del pane dell’Immacolata di Montelongo, le “panettelle” preparate con amore nelle case oppure al forno del paese e benedette la sera del 7 gennaio al termine della santa messa celebrata dal parroco, don Giovanni Licursi, nella chiesa madre di Santa Maria ad Nives. Un’atmosfera speciale, molto intima e sentita sotto il cielo stellato e in un silenzio che sa di contemplazione, contraddistingue questo momento, molto sentito anche da chi vive fuori per motivi di studio o lavoro ma non dimentica la tradizione. I pani benedetti vengono così distribuiti all’alba e chiunque può bussare alla porta delle abitazioni per riceverne uno. L’usanza vuole che la panettella venga consegnata in una federa del cuscino, in particolare per i bimbi più piccoli che aspettano con trepidazione di assaggiarla.
Un gesto bellissimo, un segno di forte devozione, un pensiero e una preghiera per chi soffre e per chi non c’è più ma teneva moltissimo a questo evento comunitario, come Concetta Terzano, come tanti montelonghesi saliti in Cielo.
Il segno del pane, ha ricordato don Giovanni nel corso dell’omelia, non è altro che un modo per essere chiesa, per essere comunità, per continuare a trasmettere alle nuove generazioni il senso della fede in Gesù Cristo e nei suoi valori di amore, fratellanza, reciprocità e condivisone. Ai tanti giovani che, vicini o lontani, possono riscoprire la bellezza dei piccoli gesti nei luoghi in cui i loro genitori o i loro nonni hanno vissuto e dove si torna ancora durante l’estate e, perché no, proprio in occasione della festa dell’Immacolata.

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