Aperta la settimana dedicata al 40esimo anniversario della storica visita di San Giovanni Paolo II a Termoli

Mons. Zani: “Il patto educativo per il vostro territorio è una sfida possibile con il contributo di tutti”

Domenica 19 marzo 2023, con la solenne celebrazione presieduta da S.E. Mons. Vincenzo Angelo Zani in Cattedrale a Termoli, si è aperta una settimana di iniziative dedicata ai quarant’anni della visita di Papa Giovanni Paolo II in città. Il ricordo di un evento storico e il richiamo di papa Wojtyla rivolto a una società ‘senza padri’ e alla necessità di creare solidi punti di riferimento sono ancora vivissimi e si legano, oggi, al senso del patto educativo globale lanciato da papa Francesco con uno sguardo attento ai giovani, al territorio e alle sue fragilità.

A curare questo patto è stato proprio Mons. Zani, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, intervenuto nel corso di un convegno al cinema Sant’Antonio. Una riflessione significativa, per rilanciare tale proposta, in vista del patto educativo adeguato al territorio che sarà sottoscritto domenica prossima in municipio, al termine di questa settimana speciale.

Un patto “che a livello globale punta a costruire una casa comune nel mondo – ha spiegato mons. Zani – ma per fare questo bisogna investire sulle relazioni e l’educazione coinvolgendo tutte le istituzioni e realtà presenti, soprattutto per e con i nostri giovani, il nostro futuro così come ci chiede Papa Francesco“.

Riferendosi a un detto africano, Zani ha detto che “per educare ci vuole un villaggio“, dunque il villaggio bisogna costruirlo partendo dal contesto in cui si vive. In merito al percorso tracciato da papa Francesco, il relatore ha individuato tre punti cardine: partire dalla persona come ricchezza fondamentale prima di qualsiasi altro discorso; secondo, utilizzare tutti i linguaggi possibili (scuola, arte, musica, sport, volontariato e molto altro cercando di cogliere i contesti più fragili e dedicando attenzione al tema della disabilità) per sviluppare tutte le dimensioni della persona :”testa, cuore mani”. Terzo punto, avere il coraggio di formare persone che sappiano mettersi al servizio del bene comune, diventino così protagoniste nel mondo nei vari contesti di vita ecclesiale, civile e politica, e tutti possono dare contributo a fare questo”.

Una proposta, dunque, che si inserisce nel percorso indicato e sostenuto con forza dalla diocesi di Termoli-Larino, con il vescovo, Gianfranco De Luca e dal Comune di Termoli, con il sindaco, Francesco Roberti, i quali sono stati ricevuti nei giorni scorsi da papa Francesco ricevendo un forte incoraggiamento dal Santo Padre a valorizzare tutto il buono, tutta la “vitalità” che c’è a ogni livello, dalla chiesa alla società, dalla società alla chiesa.

Il patto educativo non è allora un semplice documento da firmare, ma nel mondo sono presenti già tantissime esperienze realizzate in ogni continente, come lo stesso Zani ha potuto toccare da vicino. Occorre, ovviamente, mettersi a lavoro.

Il vostro territorio è piccolo ma custodisce grandi potenzialità – ha osservato Zani a margine del convegno moderato da don Antonio Sabetta, cancelliere diocesano – mi sono accorto che ci sono molte realtà a livello sociale ed economico, c’è una chiesa vivace che ha voluto investire su questo importante anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II. Accogliendo il suo ‘invito’ sempre attuale, il patto educativo di Francesco e il suo messaggio dedicato alla comunità possiamo trovare tutti gli ingredienti per mettersi attorno a tavolo e agire con concretezza. Come li traduciamo qui? Cosa si può fare? Questo l’invito, in sostanza del monsignore: “Proviamo a costruire insieme il progetto a non prendere principi astratti ma calarli qui. Facciamolo a partire da una lettura accurata del territorio, dal verificare le esigenze per capire bisogni e le istanze per poi rispondere concretamente. Il patto educativo – ha concluso mons. Zani – è uno strumento che si adatta a tutte le condizioni, c’è un bel lavoro da fare ma è promettente in contesto locale vivace, aperto e dinamico senza escludere nessuno. Porgo a tutti i migliori auguri”.

 

LINK VIDEO INTEGRALE CONVEGNO a cura di don Fernando Manna