2025: un anno storico per tutta la comunità di Montorio nei Frentani e per i tanti emigrati che vivono in altri centri dell’Italia e del mondo e custodiscono le origini nel proprio cuore. L’ostensione del corpo di San Costanzo Martire, patrono del paese, ha rinvigorito un percorso di fede, preghiera e identità molto sentito e condiviso tra le generazioni. In occasione del giubileo o di altre ricorrenze straordinarie e calendariali le reliquie (Sacro Deposito), custodite nella splendida chiesa collegiata di Santa Maria Assunta, sono state esposte alla venerazione dei fedeli in un contesto di grande commozione al suono caratteristico della “Ciarangella”, una campana unica, chiamata anche coro degli Angeli. Il 31 maggio c’è stata la rimozione dei sigilli e poi tanti giorni di preparazione in attesa della festa.
Montorio nei Frentani ha rievocato così la venuta e ha rinnovato l’accoglienza del “Sacro Deposito” delle Venerabili Spoglie di San Costanzo martire suo Protettore dal 12 giugno 1741, quando Mons. Giovanni Andrea Tria, vescovo di Larino, antica diocesi del Molise, ottenne da papa Benedetto XIV l’intero Corpo del Santo Martire al fine di poter disporre d’insigni quanto autentiche reliquie da venerare nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. L’intera comunità si è stretta con amore attorno al suo Martire traslato dalle catacombe di Roma e rinnovando la sua fede cristiana in un ideale abbraccio con tutti i suoi emigrati: “Signore rinnova i prodigi del passato per intercessione di San Costanzo e il dono a noi fatto qui nel tempo ci sia rimedio per la vita eterna”.
Un momento che, dunque, consolida anche il senso di appartenenza a una piccola comunità che conserva un significativo patrimonio storico e culturale, come l’Annunciazione di Teodoro d’Errico. Inoltre, in occasione del giubileo papa Leone XIV, tramite la penitenzieria apostolica, ha concesso l’indulgenza plenaria dal 31 maggio al 12 giugno, giorno della festa di San Costanzo (cui segue, il 13, quella di Sant’Antonio di Padova). In processione portate a spalla lungo le vie del paese da persone di ogni età tutte le statue della chiesa, cento portatori in una comunità di poco più di trecento abitanti. Tra le statue anche il simulacro di Santa Filomena, una giovane santa che in passato richiamava moltissimi fedeli (c’è chi porta il suo nome) e, negli anni Cinquanta, veniva organizzata, durante i festeggiamenti in suo onore, anche una fiera di bestiame da tutto il territorio. Una devozione da riscoprire.
La santa messa, in un contesto di profonda venerazione, è stata presieduta dal vescovo, mons. Claudio Palumbo, insieme al parroco don Giovanni Licursi e all’ex parroco, don Fernando Manna, nativo di Montorio nei Frentani. Lo stesso vescovo si è detto entusiasta della straordinaria partecipazione della comunità che, nei piccoli numeri, ha espresso una grande fede e attaccamento ai valori più belli. Il sindaco, Nino Ponte, il parroco, tutto il Comitato feste hanno ringraziato di cuore tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile la riuscita della festa in onore di San Costanzo e Sant’Antonio di Padova. Negli occhi dei bambini, il senso della vita che continua e non disperde quanto di tanto prezioso è stato ricevuto dalle generazioni. “O San Costanzo gloria, canta Montorio a te”.