Pagine dall’archivio storico: i furti di reliquie in Italia…

Ho ricevuto, in omaggio, un bel testo, in inglese, del Prof. Marco Papasidero dal titolo: “I furti di reliquie in Italia. Dalla Tarda Antichità al Medioevo centrale, circa 300-1150”; l’editore è “Amsterdam University Press” (2025).

Nella quarta di copertina dell’interessante volume figura la seguente nota (tradotta): “Con la nascita del culto dei santi, le loro reliquie divennero oggetti di valore il cui possesso avrebbe garantito prestigio, protezione e benefici spirituali a città, chiese e monasteri. Per questo motivo – dapprima con l’obiettivo di preservare dalla distruzione i corpi dei martiri appena giustiziati e, in seguito, di accrescere il potere di una particolare fazione o comunità – le reliquie iniziarono a essere trafugate, con numerosi casi documentati in tutta Europa. Allo stesso tempo, fiorì una ricca letteratura agiografica per descrivere i contesti in cui avvenivano i furti e per dimostrarne l’autenticità. Giustificazioni, legittimazioni, ordalie e interventi soprannaturali sono disseminati nei racconti degli agiografi nel corso dei secoli. Questo libro cerca di ricostruire la storia culturale del furto di reliquie nel contesto specifico dell’Italia, dalla Tarda Antichità al Medioevo centrale, avvalendosi di una prospettiva interdisciplinare”.

Contiene, tra l’altro, un ampio estratto del Saggio dello stesso Autore, pubblicato in precedenza, su “I ‘furta’ delle reliquie dei Ss. Primiano e Firmiano e di S. Pardo. Forme della narrazione agiografica e rituali di traslazione”. Comprende, anche, notizie legate all’arrivo a Guglionesi dei resti mortali di Sant’Adamo e una bella immagine del noto bassorilievo ligneo del XIII o XIV secolo, raffigurante il trasporto di San Pardo, custodito nella cattedrale di Larino.

Il libro è possibile consultarlo presso l’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino, la cui unica sede è posta presso l’episcopio di Larino.

Giuseppe Mammarella

Direttore dell’Archivio Storico Diocesano

Prima di copertina del libro di Marco Papasidero

condividi su