Ricordo di un ‘Santo’ nella solennità della SS. Trinità

Il carissimo Don Salvatore Mucci (1914-1979), munito di una bontà d’animo (e non solo) straordinaria, fu autore di varie pubblicazioni tra cui “Il Mistero della SS. Trinità…” e “Il libero arbitrio umano…”.

Nella introduzione di quest’ultima opera ebbe, tra l’altro a dire: “…Essendo in queste questioni molto facile sbagliare, dichiaro di sottomettere me e tutto ciò che ho scritto al giudizio della Chiesa […]. Se c’è da correggere si corregga; se da distruggere, si distrugga […]. Ansia di ricerca dunque si, perché la verità è Dio, e Dio va cercato; ma come deboli bambini che hanno il piede ancora incerto, è necessario tenersi per mano alla grande Madre Chiesa, per evitare cadute…”.

Ad evidenziare la costanza del suo impegno c’era, come prima espressione, la coerenza della sua vita, delle sue scelte: la testimonianza fedele. Ma più in profondità c’erano dei valori che sostennero tutto lo spessore della sua vita spirituale, che lo resero credibile, povero austero e disponibile verso tutti.

Il mandato più importante gli venne affidato il 28 settembre 1966 quando, rimasta vacante la sede episcopale di Larino per il trasferimento a Fano del Vescovo mons. Costanzo Micci, il Capitolo cattedrale lo nominò Vicario capitolare per la reggenza della diocesi. Mantenne quest’incarico fino al 1° ottobre 1968 quando gli successe, in qualità di Amministratore apostolico, il Vescovo di San Severo mons. Valentino Vailati che gli affidò il compito di Delegato generale per la diocesi larinese.

Avverto la necessità di approfondire, se il Signore vorrà, la figura storica del compianto Don Salvatore, a cui devo tantissimo. Ho avuto l’onore di stargli vicino per un lungo periodo. Rammento la sua gioia profusa il giorno del mio matrimonio (rito da lui presieduto) e del battesimo del mio primo figlio (da lui impartito) avvenuto solo poco meno di cinque mesi prima della sua improvvisa scomparsa.

Giuseppe Mammarella