“Signore, è bello per noi essere qui”: incontro di formazione con l’Azione Cattolica a Larino

“Signore, è bello per noi essere qui”. È questo il tema che accompagnerà tutta l’Azione Cattolica Italiana nell’anno associativo 2025/2026 e su cui, domenica 5 ottobre presso la Casa di formazione “Giovanni XIII” a Larino, si sono fermati a riflettere responsabili e soci dell’Azione Cattolica diocesana.
Dopo i saluti del presidente diocesano Pio Giacinto Cirelli, la giornata si è aperta con l’intervento di Mons. Claudio Palumbo che ha commentato per i presenti il brano evangelico della trasfigurazione di Gesù sottolineando come nella vita dei cristiani, oggi, ci sia bisogno di un incontro autentico, come quello dei discepoli sul Tabor, che li faccia passare da un cristianesimo senza Cristo, triste, ad uno fondato sull’innamoramento per cui Cristo diventa l’unico e l’amato. “Il guaio del nostro cristianesimo – ha affermato il Vescovo Palumbo – è che si fa tutto per costrizione e non per attrazione. Manca l’energia dello Spirito Santo che ci porti a dire, come Sant’Ilario di Poitiers, prima di conoscerti, io non esistevo”. La riflessione del Vescovo è continuata con un approfondimento sulla trasfigurazione non come meta, ma come momento di passaggio che porti tutti a mettere Gesù al centro della propria vita: “Gesù solo”, proprio come l’esperienza fatta dai discepoli sul monte.
Dopo un momento di meditazione personale sul brano evangelico, i presenti hanno ascoltato l’intervento di Marco Pio D’Elia, consigliere nazionale del Settore Giovani di Azione Cattolica, che si è soffermato sul rapporto tra i giovani e la Chiesa, un tema che il consiglio diocesano di AC ha scelto come approfondimento per l’anno associativo 2025/2026. Con una relazione accurata ed esaustiva, Marco D’Elia ha descritto alcune delle caratteristiche salienti dell’universo giovanile ed
ha sottolineato l’importanza del gruppo parrocchiale, dell’Azione Cattolica o dell’oratorio come luoghi preziosi, ma non fini a se stessi. “Non si resta chiusi nel cenacolo – ha affermato Marco – ma si è mandati per le strade del mondo, per portare il dono ricevuto là dove la vita chiama. Per questo, quando vediamo giovani diventare professionisti, adulti impegnati, persone che vivono con responsabilità nel mondo, anche se non frequentano più come vorremmo, non possiamo dire di aver perso. In loro c’è un seme che non abbiamo piantato noi, ma che ci è stato affidato dal Signore per un tempo. Il resto appartiene a Dio”. Marco ha quindi sottolineato come spesso la delusione di fronte all’allontanamento dei ragazzi nasca più dalle aspettative dell’educatore che dal cuore stesso della missione ed ha poi ricordato che l’Azione Cattolica è chiamata a servire in questo tempo, ma non solo per questo tempo: c’è bisogno di uno sguardo profetico nel senso più vero del termine, ovvero uno sguardo che apra cammini.
Dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Gianfranco Mastroberardino, assistente unitario dell’Azione Cattolica, e dopo il pranzo vissuto in allegria e comunione i presenti si sono ritrovati per un ulteriore momento di riflessione.
Attraverso la metodologia del “World Cafè”, tecnica partecipativa molto usata nei lavori di gruppo per facilitare il dialogo e lo scambio di idee, ci si è confrontati in maniera vivace e costruttiva sulle seguenti tematiche: discernere nell’oggi, vita di fede, abitare la pluralità, gratitudine e speranza, servire ogni tempo e costruire alleanze.
L’incontro, che ha aperto l’anno associativo e ha posto le basi dei cammini parrocchiali, ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di soci ed anche di un piccolo gruppo di giovanissimi che svolgono servizio come animatori ACR e che hanno insegnato ai presenti “C’è spazio per te”, il nuovo inno degli acierrini di tutta Italia.
Paola De Lena
Incaricata diocesana per la formazione di AC
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