Messa in coena Domini del vescovo a Lucito: “Gesù ci ama per renderci capaci di amare”

Un cammino per arrivare alla Pasqua nelle zone periferiche della diocesi per incontrare queste realtà e celebrare con loro.

Giovedì 6 aprile 2023, messa in coena domini celebrata dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca, a Lucito. Una chiesa gremita di fedeli, giovani adulti e anziani, la comunità tutta riunita a celebrare e a condividere il gesto della lavanda dei piedi a dodici fedeli: giovani, lavoratori, papà e nonni in rappresentanza di tutta la comunità di Lucito.

Il vescovo ha ricordato nell’omelia la realtà più profonda di ogni segno che incontriamo nella liturgia del Giovedì Santo: partendo dal pane e dal vino, come invito a sedersi a mensa a nutrisri e a dissetarsi, passando per l’acqua, il catino, la brocca e il grembiule. Il grembiule è la veste definitiva di Gesù, di Gesù Servo. Gesù lava i piedi manifestando ospitalita, accoglienza intima nei nostri confronti. L’ulteriore passaggio da notare é la reazione di rifiuto di Pietro: ci dice com’è paradossale per Pietro che il Maestro serva il discepolo. Ma la logica di Gesù è questa: “Amarci per renderci capaci di amare. Se non ci lasciamo amare da Gesù non saremo mai capaci di amare. Se non ci lasciamo lavare i piedi da Gesù non possiamo lavarli agli altri. Dobbiamo continuamente rimetterci dinanzi a Gesù con la nostra fragilità e debolezza, solo così può sbocciare in noi la vita nuova, quella dei figli”. È dunque nell’eucarestia “che come singoli impariamo a vivere la vita vera e come Chiesa impariamo il senso della nostra presenza nel mondo e tra gli uomini”. Il cuore dell’esistenza cristiana sta proprio nell’amore, nell’uscire da sè, nel primato del doni, nello scambio gratuito. La chiesa è per servire, è per gli altri. Il gesto che si compie nel lavare i piedi manifesta sì la distanza dalla carità di Gesù rispetto alla mia vita, ma afferma certamente il grande desiderio di averla, di viverla veramente. Che questo desiderio diventi una preghiera incessante. Il vescovo ha sottolineato così che Gesù lava loro i piedi, ma che oggi è qui per lavare ancora i nostri piedi.

Al termine della messa il santissimo è stato posto nell’altare della reposizione. È seguita una veglia di preghiera e adorazione che ha coinvolto i fedeli attraverso letture, meditazioni e preghiere.
Il vescovo si è reso disponibile per le confessioni durante la veglia e ha confessato in tanti.