“Niente è coincidenza, tutto è provvidenza”, 60 anni di sacerdozio missionario per padre Giovanni Murazzo

Missionario saveriano, originario di Palata, celebrerà il 13 ottobre 2023 il suo anniversario di ordinazione presbiterale. Oltre 40 anni di servizio missionario in Brasile e gli altri in Italia: in un nuovo libro p.Giovanni presenta la raccolta di numerose testimonianze che raccontano la presenza amorevole e misericordiosa di Dio negli avvenimenti della vita

Niente è coincidenza, tutto è provvidenza“. Non ha dubbi padre Giovanni Murazzo: in sessant’anni di sacerdozio missionario ogni giorno offre un’occasione per accogliere l’amore e la misericordia di Dio, una presenza viva che accompagna ogni momento dell’esistenza. Momenti belli e brutti, incontri, gioie, fatiche, dolori, cadute e rinascite, sicuri che c’è un Padre che ci ama e vuole solo il nostro bene. È così importante saper riconoscere questa presenza, con un cammino di discernimento, e lasciarsi guidare dall’azione dello Spirito Santo per poter continuare a costruire un mondo di pace e di fraternità.

Padre Giovanni festeggerà a breve (13 ottobre 2023 a Parma) i sessant’anni di ordinazione presbiterale con i Missionari Saveriani. Lo farà con uno sguardo di gratitudine rivolto al Signore Gesù che non lascia da solo nessuno dei suoi figli ed è sempre pronto ad accoglierli tra le sue braccia piene di amore. Gratitudine che significa soprattutto testimonianza e ancora servizio, incontro di migliaia di fratelli e sorelle, in particolare i più poveri e i sofferenti, quelli che vivono negli angoli più sperduti del Brasile, terra in cui padre Giovanni ha operato e opera da quarantadue  anni, insieme ad altri diciotto spesi a più riprese in Italia.

La sua terra, il Molise – originario di Palata e poi vissuto a Montenero di Bisaccia – resta sempre nel cuore e qui il sacerdote, che oggi ha 87 anni, ha incontrato il vescovo, mons. Gianfranco De Luca e sta girando diverse parrocchie per rendere grazie al Signore del dono della vocazione e del suo ministero. Terzo di cinque figli, P. Giovanni ringrazia i suoi genitori, Giuseppe Murazzo e Filomena Zara, per il dono della vita. Il ricordo della maestra di quinta elementare è ancora vivissimo, i sui racconti dei primi missionari in Cina hanno animato fin da ragazzo il suo animo instancabile in giro per il mondo per portare la buona novella; il Vangelo di Gesù, gli insegnamenti di una Chiesa che vive tra la gente, la Chiesa di tutti e “in uscita” come papa Francesco ama definirla incoraggiando gesti che alimentino la cultura dell’incontro accogliente ripetto alla cultura dello scarto e dell’emarginazione.

Per p. Giovanni una vocazione coraggiosa e alimentata dal dono della fede che si è fatta Parola vissuta, opere, formazione, accoglienza, ascolto, evangelizzazione e accurata testimonianza in oltre venti libri tradotti in più lingue. L’ultimo volume è intitolato, non a caso, “Niente è coincidenza, tutto è provvidenza“. Afferma così mons. Bruno Forte nella prefazione: “Nulla avviene per caso, tutto risponde a un disegno divino di amore, che può essere accettato o rifiutato dalla libertà della creatura, ma resta disponibile ad essa al fine di offrirle il più possibile occasioni di grazia e di salvezza“. Testimonianze commoventi e sentite di gente comune, sacerdoti, laici, famiglie, giovani, di persone che – nell’incontro con Dio, nostro Padre – sono rinate, hanno scoperto e riscoperto la fede e la presenza di Dio negli avvenimenti della loro vita.

In ciascuno ho cercato sempre di vedere il volto di Gesù, con umiltà e obbedienza” osserva padre Giovanni dalla sua abitazione di Montenero dove spicca un quadro all’uncinetto che riproduce la Madonna di Bisaccia. Perseveranza, comunione e condivisione: sono tre aspetti che caratterizzano la vita del sacerdote missionario e scandiscono infinite esperienze in cui, come osserva San Paolo, “la grazia della missione è data a servizio e a vantaggio di tutti voi“. E tre sono i momenti più significativi che, in sostanza, racchiudono tutto il suo ministero: l’incontro e la benedizione di San Padre Pio poco prima della sua ordinazione presbiterale, la canonizzazione di San Guido Maria Conforti, fondatore dei Saveriani e la concelebrazione con San Papa Giovanni Paolo II in occasione dei suoi venticinque anni di sacerdozio. Una vita animata dalla profonda devozione nei confronti della Beata Vergine Maria, la mamma celeste che rivolge il suo sguardo sull’umanità, testimone del “sì” a Dio che rappresenta il senso di ogni vocazione, dal sacerdozio alla vita matrimoniale e familiare. In Brasile è venerata nell’immagine della Madonna Aparecida, una terra immensa in cui è forte la pietà popolare e la fede cattolica si apre al mondo con rispetto e accoglienza.

Nel cuore di padre Giovanni è custodita l’infanzia missionaria: quante esperienze tra i più piccoli e i giovani, tanto da fargli evidenziare quanto sia importante in ogni occasione, a partire dalla famiglia, parlare ai bambini della fede, dell’amore di Gesù, della carità, della fraternità, del desiderio di pace e rispetto tra i popoli. Tre, ancora, sono i testimoni proposti da p. Giovanni: Santa Teresina, San Francesco Saverio e il Beato Carlo Acutis. Insieme a loro, come un ponte dell’amicizia, ai giovani di oggi rivolge, con amore, il suo sguardo missionario, “che possano mettere al primo posto Cristo, il tesoro nascosto che può dare senso e cambiare in meglio la loro vita e quella di ciascuno di noi. Ringrazio tutti e vi benedico e vi abbraccio in Dio nostro Padre“.